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Città di Castello, questione orari a scuola: i docenti ''Diciamo si a 5 giorni di lezione, ecco i perchè''

Alcuni insegnanti di La Tina e Riosecco scrivono un lungo documento

Non ci stanno gli insegnanti delle scuole Scuole Primarie di La Tina e di Rignaldello, che prendono posizione sulla rimodulazione delle lezioni e della settimana, che vede una nuova organizzazione non più su 6 giorni ma su 5, dopo la seduta del Consiglio comunale, che ha avuto come tema centrale proprio questa spinosa questione.

In un lungo documento alcuni insegnanti si chiedono: '' La scuola, agenzia formativa ed educativa, è chiamata a rispondere alle esigenze di alcuni genitori o ai bisogni di ciascun bambino? Questa domanda ci sembra fondamentale per poter affrontare la spinosa questione che è stata dibattuta in varie, e non sempre opportune sedi, riguardante la rimodulazione oraria dei plessi scolastici di La Tina e di Rignaldello.''

Secondo alcuni docenti durante il consiglio comunale, ''la scuola è stata accusata di mancanza di rispetto nei confronti delle famiglie in quanto non sarebbero state coinvolte nelle decisioni assunte''.

'' In realtà - hanno aggiunto - la scuola si è confrontata in molte occasioni con le famiglie degli alunni, per ben tre mesi, argomentando nel dettaglio le ragioni della proposta avanzata dai docenti di rimodulazione oraria, prima di deliberare e pertanto rendere operativa la proposta, dall’anno scolastico 2023/2024, in seno al collegio dei docenti e al consiglio di circolo''.


A nostro parere – hanno spiegato ancora .- al contrario, la professionalità del corpo docente è stata pesantemente offesa da alcuni genitori dei nostri alunni e dall’intero consiglio comunale, cha ha voluto lasciar intendere che la decisione di rimodulazione del tempo orario dei plessi di La Tina e di Rignaldello non sia stata supportata da serie motivazioni pedagogiche e da un confronto con l’utenza, ma solo da dispotiche decisioni assunte senza una solida logica di fondo.

Infine i docenti firmatari del documento evidenziano che : ''Il passaggio dai sei ai cinque giorni della settimana scolastica consente, nella valutazione del collegio dei docenti, di migliorare la distribuzione dell’impegno e del recupero psicofisico degli alunni, di ottimizzare la presenza dei docenti e del personale Ata, di articolare in modo più funzionale la didattica delle diverse discipline diminuendone la dispersione, l’aumento dell’efficacia dell’azione educativa, permettendo di legare tra di loro le ore di alcune discipline, offrendo più opportunità di promuovere didattiche e laboratorio, metodologie innovative, favorendo l’interdisciplinarietà''.

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