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Gasdotto Brindisi Minerbio, approvata la mozione: l'Umbria dice no

Il Consiglio regionale ha approvato la mozione contro il gasdotto Brindisi-Minerbio, con cui si chiede di mettere in campo tutte le azioni possibili per verificare la possibilità di revisione del progetto

Approvata dall'Aula di Palazzo Cesaroni, con 17 voti favorevoli e 5 astenuti, la mozione contro il gasdotto Snam Brindisi-Minerbio, con cui si chiede di mettere in campo tutte le azioni possibili per verificare la possibilità di revisione del progetto, chiedendo anche conto dei motivi per cui non si stiano prendendo in esame auspicabili soluzioni alternative, anche in considerazione di corridoi infrastrutturali già esistenti.

Seduta straordinaria con altre Regioni interessate- Si chiede che anche la Regione Umbria, insieme alle altre regioni interessate dal progetto, chieda una seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni per promuovere gli opportuni ed urgenti approfondimenti sulla questione, ancor più dopo il terremoto in Emilia Romagna.

Mozione votata da maggioranza e opposizione- Si è evidenziata una trasversalità nelle aderenze al testo proposto dai consiglieri di maggioranza Dottorini, Brutti (Idv), Bottini (PD), Stufara (Prc-FdS), Goracci (Comunista umbro), Buconi (Psi) e Carpinelli (Marini per l'Umbria), votato infatti anche dai consiglieri di minoranza Lignani Marchesani, De Sio e Mantovani (Pdl), mentre si sono astenuti gli altri consiglieri del Pdl: Nevi, Monni, Valentino, Rosi, e Modena.

L'appunto della Monacelli- La mozione è stata invece apertamente contestata dalla portavoce dell'Udc, Sandra Monacelli, che non ha votato la mozione ritenendola un atto “non utile ad affrontare un problema più complesso di una questione ambientale perché connesso con le esigenze dell'approvvigionamento energetico e comunque meritevole di essere discusso in altre sedi istituzionali e non con una mozione”.

Grave impatto in una zona sismica- Il relatore in Aula, Oliviero Dottorini (Idv), ha detto che con questo atto, che discende da quello originato tempo fa a firma Dottorini-Brutti-Stufara-Goracci, si intende “stimolare a livello nazionale un confronto sulla opportunità di un progetto dal gravissimo impatto ambientale in una zona per di più sismica. L'infrastruttura dovrebbe snodarsi per 687 chilometri e dovrebbe attraversare il territorio umbro nella fascia appenninica per un tratto di circa 120 chilometri, interessando i comuni di Cascia, Norcia, Preci, Sellano, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga, Città di Castello.

Progetto Appennino parco d'Europa- Tra l'altro, il tracciato previsto coincide, per l'Umbria, con il progetto Ape (Appennino parco d'Europa): il più importante progetto di sistema avviato in Italia e finalizzato alla conservazione della natura e allo sviluppo sostenibile. Il tracciato, nel solo tratto Foligno-Sestino, interseca 19 fiumi e torrenti principali, numerosi fossi, causando circa 35 attraversamenti.

Siti importanza comunitaria- Lo stesso tracciato attraverserebbe poi 3 aree Sic (Siti importanza comunitaria): Fiume Topino, Boschi del bacino di Gubbio, Boschi di Pietralunga. Il progetto – ha detto Dottorini – andrebbe ad alterare irrimediabilmente il paesaggio umbro, compromettendo l'attività turistico-naturalistica ad esso legata. Oltre a ciò, il gasdotto dovrebbe attraversare territori ad alto rischio sismico, come riconosciuto dal Ministero per l'ambiente nell'istruttoria della Commissione VIA (Valutazione impatto ambientale).

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