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Venerdì, 26 Aprile 2024
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I bambini sanno ancora vivere il sano senso dell'attesa, momento chiave per lo sviluppo: lo dice una ricerca

Sette bambini su 10 sanno godersi l'attesa del momento più magico dell'anno, quello del Natale: un'indagine condotta dall'Università di di Milano Bicocca in collaborazione con l'azienda produttrice di giocattoli Hasbro conferma il dato

Nel percorso di crescita e sviluppo dei bambini saper godere e apprezzare i momenti di attesa è una dimensione molto importante. Riconoscere le emozioni generate dall’attesa, di tensione ma anche di speranza e desiderio, aiuta infatti nella costruzione dell’autostima e a saper comprendere ciò che si vuole davvero.

Ad affermarlo è un'indagine condotta dal Prof. Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia Generale dell’Università di Milano Bicocca, in collaborazione con Hasbro: in base alle risposte fornite, i bambini sembrano ancora perfettamente in grado di attendere e amano l’elemento sorpresa, ancora molto presente nel rapporto tra adulti e bambini. Naturalmente il Natale risulta il momento migliore per mettere alla prova la capacità di attendere, dato che stiamo vivendo esattamente un tempo di attesa.

Ma come vivono le famiglie italiane questo momento? È davvero pieno di gioia e trepidazione? Presi dalla frenesia del quotidiano, sono ancora in grado di attendere con pazienza, di immaginare le emozioni che li aspettano e di gustarsi ogni ora beneficiando di quegli attimi di felicità?  

L'indagine

Per rispondere a tutte queste domande, l’indagine ha coinvolto 1.117 nuclei familiari, con l’obiettivo di scoprire quanto i giorni che ci separano dalla vigilia siano ancora vissuti con sana impazienza, aprendo ogni giorno la casellina del calendario dell’Avvento con il gusto di contare i minuti e goderseli appieno.

Dati alla mano, i risultati sembrano rassicuranti: 7 bambini su 10 confermano di vivere ancora con intensità e desiderio il tempo dell’attesa e chiedono agli adulti di imparare a gestire queste emozioni. In particolare, il 73% dei bimbi coinvolti prova forti emozioni nel contesto dell’attesa, pregustandosi, ognuno a modo suo, il momento in cui sarà finita. Se, invece, è l’intero nucleo familiare ad attendere il fatidico momento dell’apertura dei regali, nel 56% dei casi l’attesa viene vissuta positivamente e in modo collettivo, condividendo quegli attimi di sano divertimento tutti insieme. Infine quando l’attesa riguarda solo gli adulti, la situazione si complica e l’esempio dato ai più piccoli non è dei migliori: ricevuto un regalo, infatti, il 70% lo apre immediatamente, senza indugiare nemmeno un minuto. Soltanto l’11% preferisce aspettare, anche solo per il piacere di domandarsi genuinamente il contenuto del dono.

Nel gioco delle parti dei regali, tra sorprese e liste, gli adulti rispondono molto bene ai tanti desideri espressi riuscendo a piazzare sotto l’albero giocattoli spesso inaspettati (54%), anche se il 61% dei bambini ha comunque le idee chiare e sa già che giochi chiedere (e ricevere) per il 25 dicembre.

Il rito del regalo

“Che cosa ci dice tutto ciò a proposito dei regali da fare ai bambini e ai ragazzi?” - chiede in conclusione il Professor Mantegazza, che risponde: “anzitutto che un regalo è sempre ritualizzato, ovvero deve sempre essere inserito in un contesto emotivo e affettivo rispetto al quale il tempo ha la sua importanza. Banalizzare il regalo senza circondarlo da una situazione spazio temporale che lo valorizzi rischia di fargli perdere parte della sua magia. Quindi il regalo può e forse deve essere scelto a partire dai desideri del bambino, ma questi desideri possono essere intuiti in modo diretto o indiretto e comunque la tipologia del regalo può sempre causare una sorpresa: il colore, il modello, le caratteristiche esteriori possono andare al di là di quello che il bambino desidera, insegnandogli anche la potenza dell'immaginazione”.

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