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LIBERO PENSIERO Variante, Fressoia contro Presciutti

Luigi Fressoia (Italia Nostra, sezione Perugia) interviene sulla posizione del sindaco di Gualdo, Massimiliano Presciutti

Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Luigi Fressoia (Italia Nostra, sezione Perugia) interviene sulla posizione del sindaco di Gualdo, Massimiliano Presciutti.

Esordisce: “Premesso che il sindaco di Gualdo è persona stimabile, debbo però onestamente riconoscere che le sue parole fanno venire in mente quel proverbio”.

A che proposito?

“Succede che, nei contorcimenti governativi sul Pnrr, pare venir meno il finanziamento per il raddoppio della ferrovia Ancona-Roma, ora a binario unico e che, notoriamente, passa – tra gli altri luoghi – per Fabriano, Fossato di Vico, Nocera Umbra e Foligno”.

Un’idea ben stagionata, vero?

“L’idea di raddoppio effettivamente campeggia da molti anni e per essa, oltre vent'anni fa, furono redatti progetto preliminare e studio di impatto ambientale”.

Cosa dice di sorprendente il sindaco di Gualdo?

“Afferma perentorio che la colpa del tramonto di quell'idea è di chi, in questi ultimi dieci anni, invece del mero raddoppio ipotizzato, ha proposto sulla stessa linea una variante che facesse toccare alla Ancona-Roma l'aeroporto umbro di s. Egidio (ufficialmente S. Francesco d'Assisi). Ovviamente, per poi proseguire, come prima, su Foligno, Spoleto, Terni, Orte, Roma”.

Perché “sorprendente”?

“Il sindaco sostiene che questa proposta di variante ha fatto perdere tempo prezioso, mentre l'idea di raddoppio era buona e sacrosanta, vicinissima alla realizzazione”.

Perché, qual è la verità, a tuo parere?

“La verità è molto diversa. La Ancona-Roma nell'ultimo decennio si è impoverita di flussi insieme a tutta la linea adriatica, a causa della forza trascinatrice dell'Alta Velocità ferroviaria, cioè della dorsale Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno, che attira su di sé parte importante dei flussi, prima abituati a percorrere l'adriatica e la tirrenica”.

Allora, il raddoppio è fuori discussione?

“In verità, l’idea del raddoppio maturò circa trent’anni fa quando, nel realizzare la dorsale Alta Velocità, ci si accorse che la caratteristica aggiuntiva di Alta Capacità (merci) non era fattibile. Quindi si pensò per le merci una doppia soluzione: una per Colle Salvetti verso la Tirrenica fino Civitavecchia, l’altra col potenziamento/raddoppio della nostra Ancona-Roma. Ma, nel concreto, in questi decenni la direttrice tirrenica ha preso nettamente piede mentre, anche per le merci, la Ancona-Foligno è rimasta largamente scarica”.

Quali le motivazioni?

“La Ancona-Roma, pur lunga 292 chilometri, attraversa territori poco abitati, anche se di notevole paesaggio, con una sola città di poco sopra 100.000 abitanti (Terni), alcuni centri con popolazione di un certo rilievo (Spoleto 35.000), Foligno (55.000), Fabriano (30.000) e poi piccole città e cittadine”.

Viene così meno la necessità del raddoppio?

“In tale prospettiva, le Ferrovie dello Stato non hanno più un interesse impellente al potenziamento della Ancona-Roma tramite il predetto raddoppio che, ricordiamo, costerebbe oltre due miliardi di euro (preventivo sommario di vent'anni fa) per il solo tratto Fabriano-Foligno”.

All’orizzonte non si affaccia nulla di nuovo?

“A dire il vero, una proposta nuova nel frattempo era intervenuta, tale da far cambiare idea a FS”.

Quale?

“Tornare ad investire seriamente sulla Ancona-Foligno-Roma: esattamente quella proposta di variante anzi accennata, contro cui però si scaglia il nostro sindaco di Gualdo”.

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