rotate-mobile
Rubriche

L'INDISCRETO di Maurizio Ronconi | Verso le elezioni regionali: la Tesei e il nodo cruciale della sanità

Nel 2005 dopo cinque anni di governo della Regione, l’amico di tante battaglie Raffaele Fitto, venne inopinatamente sconfitto alle elezioni regionali pugliesi da Niki Vendola, estrema sinistra. eOEppure il giovane ma esperto Raffaele Fitto non aveva demeritato nel governo della sua regione ma venne riconosciuto responsabile dagli elettori di una drastica riorganizzazione della ridondante e assai costosa rete ospedaliera regionale. V In realtà Fitto allora fece quello che doveva fare dimenticando però un passaggio essenziale: spiegare ai suoi concittadini che la rete ospedaliera non può essere motivo di strumentalizzazione partitica, che la opeavvivenza dell’ospedale cittadino non è una medaglia da appuntare sul petto della municipalità, che non si può esercitare il campanilismo sulla presenza di un ospedale magari anche vecchio, piccolo, mal funzionante e insicuro.

L’obiettivo invece, e questo Fitto allora non lo spiegò o non seppe farlo, è quello di una sanità non sotto casa bensì ben attrezzata e in grado di offrire certezze e sicurezze ai cittadini utenti. Sono passati anni da allora ma sembra sempre più che situazioni simili si vivano oggi anche in Umbria. La Giunta regionale, non l’assessorato perché questo da quattro anni appare francamente inadeguato, si affanna a girare i territori per rassicurare le cittadinanze innervosite da servizi sempre più tardi alle necessità, liste d’attesa inaccettabili, una crescente inadeguatezza dell’offerta sanitaria. E allora giù a promettere, a rassicurare, ad offrire, per il futuro, si intende, la soluzione delle criticità. APerugia e Terni servizi specialistici sempre più all’avanguardia, Foligno e Spoleto una integrazione nel Terzo Polo che nessuno ha ben compreso cosa dovrebbe essere ed altrettanto a Città di Castello, Branca, Pantallae così via non lesinando promesse a nessuno.

Ma questa è una scelta sbagliata che non porterà consensi ma semmai solo tant’altra sfiducia nei cittadini. Continua a mancare una visione complessiva, direi ideologica. Come è possibile in questa contingenza drammatica in cui alla sanità pubblica mancano mezzi, medici, personale, vengono ulteriormente rinviati investimenti per nuove tecnologie, che la prima giunta di centro destra dopo 50 anni spacci il favorire le
attività private, immaginando perfino nuove cliniche private con nuovi posti letto con un neo liberalismo di cui solo loro sono capaci. Non ci siamo, oppure questi governanti di centro destra non sanno davvero che cosa significhi liberalismoche invece è competizione magari anche fra sanità pubblica e privata ma ponendole su un piano di vera parità che non è quello che immagina la Giunta.

La competitività tra pubblico e privato si realizza quando il privato entra in competizione con i propri mezzi fatti di professionalità, di adeguatezza e tempestività diagnostica e terapeutica e non invece scegliendosi i servizi più remunerativi e meno impegnativi per di più con finanziamento sottratto al pubblico. Questo non è liberalismo ma semmai “neo socialismo reale” con il potere politico che da una parte nel pubblico in modo diretto e dall’altra indirettamente con i finanziamenti alla sanità privata, controlla e condiziona tuttoil servizio e per di più negando supporti al pubblico per dirottarli verso un privato che così non è più un concorrente ma al massimo un “fiancheggiatore” di quel potere politico che lo sostiene.

O si risolve questa clamorosa contraddizione o la sanità umbra si impoverirà definitivamente, o si chiarirà ai cittadini che la buona sanità non è quella di garantire l’ospedale sotto casa o una nuova clinica privata bensì+ offrire certezza e adeguatezza di cure a tutti, che non si misura la virtuosità di un servizio sanitario accondiscendendo ai desiderata dei sindaci ma semmai abbattere liste di attesa che in molti casi mettono a rischio la vita dei cittadini.

Oggi il successo e la riconferma di una squadra di governo non si ottengono con una strada meglio asfaltata e neppure con un aeroporto funzionante o con qualche migliaio di nuovi turisti ma più semplicemente con servizi sanitari credibili, efficienti e che offrano certezze agli utenti. Non mi pare che sia la via imboccata dalla Regione ma la speranza è quella che ci sia ancora un ultimo incrocio che permetta di ritrovare quella giusta !

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'INDISCRETO di Maurizio Ronconi | Verso le elezioni regionali: la Tesei e il nodo cruciale della sanità

PerugiaToday è in caricamento