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Elezioni comunali 2014 Centro Storico / Piazza Grimana

Ballottaggio, l'asse Romizi, Waguè e Barelli: "Da Piazza Grimana parte la riscossa..."

I rivali del centrosinistra e del candidato Boccali hanno incontrato i giornalisti a Piazza Grimana - luogo dell'assemblea dei cittadini del 2 settembre scorso - per spiegare il nuovo programma per vincere al ballottaggio e rilanciare Perugia

Parlando in politichese si potrebbe dire che oggi è stata scattata la "foto di Piazza Grimana" qualora i protagonisti vincessero il ballottaggio. Andrea Romizi, Diego Dramane Waguè e Urbano Barelli hanno ufficializzato e spiegato la loro alleanza per il cambiamento di Perugia in quella Piazza Grimana che il 2 settembre scorso ospitò gli Stati Generali sulla Sicurezza da parte dei cittadini dopo le risse e il dominio dei clan dello spaccio che provocarono una ribellione generale.

I protagonisti di giornata sono certamente Urbano Barelli e Diego Dramane Waguè che hanno voluto rispondere per le rime al sindaco Boccali e al centrosinistra che hanno ironizzato sul loro presunto passaggio a destra. "Qui nessuno è passato nel centrodestra, qui c'è un accordo di programma per rilanciare Perugia in un momento difficile se non disperato. Siamo coerenti: ci siamo candidati contro il sistema Boccali e non potevamo restare indifferenti dopo che avevamo contribuito a raggiungere uno storico ballottaggio": hanno ribadito all'unisono i due ex candidati civici.

Romizi continua la sua battaglia con il suo stile: "Abbiamo un programma condiviso: valorizzare persone che hanno competenze e merito per rilanciare la città, recuperare i contenitori vuoti della città, un comune amico delle imprese e dei cittadini, lotta agli sprechi e soprattutto ascoltare associazioni e comitati che potranno controllare il nostro operato attraverso un consiglio comunale generale con diritto di parola e di indirizzo. La nostra è una accozzaglia? Boccali e il centrosinistra hanno tanto paura...ed è normale. La Giunta? Siamo tutti impegnati a dialogare con i cittadini e non a parlare di poltrone"

URBANO BARELLI (PERUGIA RINASCE E CREA) - "La nostra scelta - ha spiegato -non è stata facile perchè come liste civiche siamo distanti dal centrodestra e dal centrosinistra. Ma come "civici" abbiamo il diritto di rappresentare associazioni e comitati nati sui problemi di questa città come il degrado, la sicurezza e l'ambiente".

"Con il sostegno ad Andrea Romizi vogliamo provare - ha concluso - a fare un passo avanti assumendoci una responsabilità  perchè questa città deve cambiare passo, deve migliorare l'immagine e deve rimettere al centro i cittadini e il merito e non certo le lottizzazioni di partito. Boccali e il centrosinistra non vogliono prendere atto di questa situazione e quindi con loro non c'è cambiamento. Il momento storico di cambiare e le rassicurazioni di Romizi ci hanno fatto scegliere da che parte stare. Abbiamo siglato sia un accordo programmatico che uno di merito: maggiore partecipazione dei cittadini al controllo e al Governo della città, una tematica molto sentita anche dal Movimento 5 Stelle, e per risolvere questa crisi perugina bisogna scegliere personalità di alto spessore al di là delle appartenenze politiche".

DRAMANE DIEGO WAGUE' - "Abbiamo condiviso - ha precisato - un accordo di programma e abbiamo scelto di cambiare Perugia con Andrea perchè riteniamo che un politico come Boccali dopo 15 anni di governo tra sindaco e assessore non è in grado di dare altro alla città. Andrea è una persona giovane e umile che sa ascoltare. Di Boccali colpisce invece l'arroganza di chi pensa che anche dopo aver fatto male che la gente torni a votarlo lo stesso soltanto perchè è un esponente del Pd. Anche io alle Europee ho votato Renzi, ma se c'è un Pd da rottamare in Italia è quello di Boccali. Siamo per il cambiamento e vi posso giurare che il nostro accordo è per i cittadini, per Perugia e vi posso giurare che è più di sinistra di quello di Boccali su certi punti. Loro sono la conservazione, noi il cambiamento. I cittadini a questo punto possono scegliere".

"Mi è bastato fare un accordo con Romizi e Barelli - ha concluso ironicamente - e per passare quello che sto passando come potete leggere sui giornali. Ma io che ho combattuto la dittatura militare in Mali sono abituato a ben altro. Tutto passo e passerà anche questo". 

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