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Congresso Pd, Verini rilancia la sua candidatura a segretario regionale: "Basta accordi tra correnti"

La contesa s'accende. Il parlamentare scende ufficialmente in campo contro Bocci e il ticket Pensi-Meloni

Se prima era una disponibilità, un'apertura, un sono a disposizione, ora è una candidatura ufficiale. L'onorevole Walter Verini ai nastri di partenza della corsa alla segreteria regionale del Pd dell'Umbria. Il giorno dopo l'annuncio a sorpresa di Gianpiero Bocci (e dell'inedito asse con Catiuscia Marini) e la rinuncia di Marco Vinicio Guasticchi, il democratico dell'Altotevere esce apertamente allo scoperto. 

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Con una nota ufficiale, densa come il cemento: "In questi giorni e in queste settimane sono stati in tanti quelli che mi hanno chiesto di dare una mano, per provare a ridare senso e ruolo al Partito Democratico dell’Umbria. Questi inviti continuano e anzi si intensificano ancora di più in queste ore. Credo che sia giusto, da parte mia, non sottrarsi". Traduzione dal politichese: si candida. 

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Una candidatura di facciata? Un carrarmatino lì, piazzato nella Kamchatka? No. Verini la mette giù così: "Credo sia giusto impegnarsi per questo, insieme a tante e tanti che pensano che, anche l’Umbria, abbia bisogno di un Partito Democratico aperto e in grado di confrontarsi ogni giorno con la società, di ricostruire nelle città e nella regione un centrosinistra unito, popolare, aperto davvero al mondo civico, alle associazioni, e, in particolare, alle nuove generazioni". Un programma vero e proprio. Pardon, mozione. E chi ieri non c'era al Park Hotel da Gianpiero Bocci forse è qui. 

E poi c'è la questione dell'accordo Bocci-Marini e della storia delle correnti. Ancora Verini, con parole al miele per critiche feroci: "Un Partito Democratico che la smetta di litigare o di fare accordi tra correnti, che sono in fondo facce della stessa medaglia, e pensi, in modo sinceramente unitario, a idee, programmi, soluzioni ai problemi quotidiani e veri dei cittadini". Tre candidati, una sola segreteria. E il congresso s'accende (per davvero).

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