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Vinitaly, Coldiretti: "All'estero vino umbro raggiunge quota 29 mln di euro"

Le esportazioni di vino umbro all'estero hanno raggiunto nel 2011 quota 29 milioni di euro, con un aumento del 25,9 per cento, rispetto all'anno precedente. È quanto riferisce Coldiretti Umbria in occasione del Vinitaly

Le esportazioni di vino umbro all’estero hanno raggiunto nel 2011 quota 29 milioni di euro, con un aumento del 25,9 per cento, rispetto all’anno precedente.

È quanto riferisce Coldiretti Umbria in occasione del Vinitaly, il più importante appuntamento del settore in programma a Verona, al quale partecipa anche una nutrita rappresentanza di aziende agricole, sia dalla provincia di Perugia che di Terni.

Secondo gli ultimi dati Istat sul commercio con l’estero, nel 2011, il vino made in Umbria ha oltrepassato la cifra di 29.000.000 di euro, il 25,9 per cento in più rispetto ai 23.051.000 di euro del 2010.

Il boom del made in Umbria segue un altro record, stavolta nazionale: quello registrato, sempre nel 2011, dalle esportazioni di vino italiano nel mondo che hanno superato per la prima volta l’importo di 4 miliardi di euro.

Ma il vino rappresenta anche un volano occupazionale. Secondo una ricerca Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie, ecc..

Il settore vitivinicolo umbro rappresenta al meglio la qualità delle produzioni agricole della regione - sottolinea Coldiretti - che debbono essere sempre più valorizzate sia nei mercati nazionali che internazionali, dove la concorrenza è in continua crescita. Gli ultimi dati sulle esportazioni di vino - aggiunge Coldiretti - sono in aumento, ma vanno potenziati gli sforzi di tutti gli addetti al settore, visto che in Umbria è ancora scarsa la quantità di prodotto destinata ai mercati esteri.

Vanno quindi rafforzate tutte le misure volte all’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole e agroalimentari in genere - ribadisce Coldiretti - con un più stretto connubio tra imprese e territorio, che non può che accrescere il brand Umbria, sia in Italia che all’estero.

 

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