rotate-mobile
Cronaca

L'Umbria affamata di lavoro, i suicidi salgono del 9% ed è boom di psicofarmaci

Dal 2006 ad oggi si assiste ad un aumento di lavoratori e lavoratrici che si tolgono la vita dopo aver perso il posto di lavoro. Ma l'Umbria ha il record di acquisto di farmaci legati alla depressione

Più 8,7 per cento. Questo è il dato dell’Umbria che muore. Di quella parte della regione che non riesce più a sopravvivere e lavorare dignitosamente. Arriva direttamente dall’Istat Umbria, in maniera informale (il dato non è stato ancora pubblicato ma arriva Perugiatoday.it da fonti qualificate interne all'istituto). È il dato che testimonia un incremento di quasi il 9 per cento dei suicidi registrati in Umbria. Una storia che parte da lontano, dal quel 2008 che vide sprofondare l’Italia in una recessione da big crasch. L'ultimo drammatico episodio si è verificato il 9 ottobre quando un 52enne si è tolto la vita a Perugia perchè non trovava lavoro da due anni. 

In parallelo con i suicidi c’è il dramma delle aziende che chiudono. Un anno nero, quello passato, che ha visto 14 imprese al giorno, secondo i dati di Infocamere, abbassare le saracinesche. E se nessuno dice niente, in Umbria si ha anche un altro record. Insieme alla Calabria è infatti la regione dove sempre spesso ci si “rifugia” negli antidepressivi (+6,6%). Secondo, infatti,  il Rapporto dell’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed) e dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), gli umbri sono gli italiani che soffrono maggiormente di depressione. Un incremento che, secondo gli esperti, va a braccetto con la crisi economica. Insomma un dramma che, se continua così, rischia di mietere altre vittime.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Umbria affamata di lavoro, i suicidi salgono del 9% ed è boom di psicofarmaci

PerugiaToday è in caricamento