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Multinazionale delle Chiacchiere | Vi ricordate quando i comunisti erano comunisti? Ecco perchè Bandecchi è un "compagno"

Il sindaco dimissionario di Terni ribadisce di essere stato sempre comunista e ora uomo di sinistra. Ed è vero basta fare il confronto con i vecchi rossi di Umbria e Toscana

 "Io non sono di destra, basta di scriverlo. Io sono stato comunista, poi li ho conosciuti bene, sono ora di sinistra. Anzi sono democristiano e non mi credete soltanto perchè non ho la faccia da prete". Le ultime dichiarazione del sindaco dimissionario di Terni Stefano Bandecchi - dimissioni che con molta probabilità verranno ritirate - hanno fatto di nuovo scalpore anche perché si è un pochino rivisto in Gesù che caccia in maniera vivace i mercanti dal tempio (Bandecchi in comune si è scagliato contro giornalisti e i consiglieri di centrodestra e alla fine a rimetterci sono stati gli agenti della Municipale). Analizzare il paragone non è nelle mie capacità umane e giornalistiche, ma siccome questa rubrica nasce con l'intento di elogiare gli sproloqui e i candidati impossibili, voglio andare contro corrente e spiegare ai nostri lettori che una cosa è vera di tutto questo show di Bandecchi: lui non è di destra e non ha quei valori della destra sociale e nemmeno il suo governo - per quello che si è visto ora - è destrorso. Signori e signore lui è il vero comunista, il vero macho (o montone si sarebbe detto nelle cantine più rosse dell'Umbria).

Io che vengo della provincia - metà famiglia comunista, l'altra democristiana di destra - me li ricordo benissimo i "comunisti" quelli che governavano la città centimetro per centimetro, quelli che bisogna aiutare prima i nostri e poi se c'è posto si faranno strada anche gli altri (concorsi dalle Comunità Montane fino ai vertici regionali). Me li ricorda bene quando passavano la domenica a vendere l'unità nelle case e non comprarla si poteva ma poi capitavano effetti collaterali quando dovevi andare negli uffici o a chiedere alcuni interventi per la zone dove vivevi. Soprattutto li ricordo bene in consiglio comunale: parlava il sindaco o l'assessore nel silenzio dell'aula, poi però alle repliche dell'opposizione si scatenava spesso la bagarre con parole anche pesanti. "Qui comandano i comunisti, lo hanno scelto i cittadini". Zitti e mosca. Le botte tra opposte fazioni non mancavano, ma erano riservate soprattutto alle grandi città o manifestazioni.

Ricordo soprattutto due aspetti di quel comunismo (umbro-toscano) da cui proviene ed è rimasto fedele Bandecchi che non è ragazzotto post-muro di berlino ma un signore di 62 anni: il mito del "capo", oggi diremmo il leader indiscusso, e una grande corsa a dimostrarsi "maschi" con le belle e meno belle signore. A mostrar la propria forza come tori nelle arene. Non parlo degli anni 50 ma degli anni '80. Ricordo un fatto che rende bene l'idea: un amministratore ricevette un avviso di garanzia per dei lavori effettuati con soldi pubblici, il magistrato dell'epoca durante l'interrogatorio tirò fuori l'ipotesi mazzette. La risposta di quel fiero comunista fu: "in tanti anni di politica mai fatti soldi: stessa auto, casa de famiglia e niente altro. Mai prese mazzette...qualche favore lo ammetto sì... ma come ricompensa qualche scopata".  Parlare di diritti gay e persino di stranieri liberi di fare tutto e il contrario di tutto a questi antichi comunisti veniva la rosolia. Non a tutti ma a molti sì. Eh già perchè c'era anche il mito della famiglia da portare avanti tra mille ipocrisie, ieri come oggi, rossi come neri.

E quale era uno degli sport più amato da vedere in Tv o da organizzare nelle case del popolo? La boxe. Questi comunisti, nel bene e nel male, hanno fatto crescere il nostro Paese e se giuravano sul popolo non avrebbe mai cambiato opinione e a molte famiglie povere hanno permesso di crescere e dare un futuro ai figli. Detto questo ora, quei pochi che hanno letto questa rubrica, ci ritroveranno tanto, tantissimo delle gesta del compagno Bandecchi che è nato e cresciuto tra i comunisti più duri e rivoluzionari di Livorno. Si può essere diventati grandi imprenditori e girare con il il ferrari giallo... ma una parte di noi non cambierà mai. Quindi il sindaco ha ragione: lei in parte è un vecchio comunista e il restante è un puro unico e originale Bandecchi che non ha termini di paragone con nessuno in Italia. 

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