INVIATO CITTADINO Accordi e ricordi, concordi e discordi, di Perugia in jazz… tra pellicola, polaroid e digitale
Lo racconta la mostra di Marco Nicolini alla Misericordia
Il non ha bisogno di presentazioni è ormai da annoverare tra i più frusti luoghi comuni. Ma, nel caso di Marco, mi sembra espressione quanto mai appropriata.
Lo accreditano anni di proficuo impegno al servizio della Musa iconografica. Non a proporre esercizi di vacuo estetismo, ma in chiave di narrazione convinta e convincente.
Il cofanetto “Spazi sensibili” coi tre libri su Perugia, realizzati in complice amicizia col poeta-giornalista Mimmo Coletti, basterebbe a fare di Marco un monumento vivente.
INVIATO CITTADINO Presentato alla Penna, con grande afflusso di pubblico, il terzo step di 'Spazi sensibili' di Nicolini-Coletti
Ma non posso dimenticare le spiritose e persuasive immagini del comune amico, pictor optimus Franco Venanti. Quando stile si somma a stile.
E tanto altro che non sto a citare, per ascrivere Marco al rango di mago dell’inquadratura e dello scatto.
Ecco perché sa di arte e peruginità la mostra, aperta fino al 15 gennaio, presso il centro espositivo ex Chiesa Santa Maria della Misericordia, in via Oberdan.
Si chiama “54 Accordi Jazz”, restituisce il clima e la storia di Umbria Jazz, la creatura di Carlino Pagnotta.
Il 50esimo della Kermesse è stata l’occasione per dare fondo a ricordi e documenti preziosi da condividere. Perché il racconto (la narrazione, come oggi si dice) non ha solo bisogno di parole, ma anche di immagini che evocano sensazioni.
Marco è capace di cogliere non solo il momento della performance, ma tutto quello che la segue e la precede, la contestualizza e ne rivela l’intima componente umana e valoriale.
Perché delle cose grandi è bene che si parli “in grande”. E in grande, nel caso di Marco, significa: con competenza ed onestà.