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Champions, le disavventure non fermano la Sir: 3-1 ad Ankara e quarti ad un passo

Troppo alte le motivazioni dei Block Devils, che anche con parecchi big a riposo si aggiudicano il quarto confronto del girone. Serve un successo a Lubiana a gennaio per la matematica

Della serie "quando le motivazioni fanno la differenza". A soli due giorni dall'avventuroso viaggio di ritorno dal Brasile, con una coincidenza aerea persa a Lisbona, la Sir Sicoma Monini Perugia era per così dire "costretta" a tornare in campo per la quarte giornata di Champions e a battere lo Ziraat Bank Ankara per avvicinare sensibilmente il primo posto, l'unico che dà la certezza assoluta di qualificarsi ai quarti. Con praticamente tutti i big in panchina gli uomini di Andrea Anastasi hanno compiuto in pieno la missione vincendo in quattro set (25-17, 19-25, 25-17, 25-17) e festeggiando al meglio il mondiale conquistato appena cinque giorni fa. "Partiti per un Belo Horizonte, tornati con uno splendido presente" è il testo significativo di uno striscione issato in tribuna: i Block Devils, malgrado le 21 vittorie consecutive da inizio stagione (cosa che nella pallavolo moderna non si è ancora visto e difficilmente si vedrà in futuro) che hanno fruttato già due titoli in bacheca, non sono sazi e vogliono continuare a stupire. Quanto avvenuto stasera non è che la riprova più evidente. 

La matematica del passaggio del turno ancora non c'è: bisognerà vincere a Lubiana il prossimo 11 gennaio per avere la certezza (gli sloveni sono a -5 con due partite ancora da disputare), cosa ovviamente auspicatissima. Ora però è tempo di tornare a pensare alla Superlega e alla Coppa Italia, il prossimo traguardo da conquistare per sperare di emulare la mitica Maxicono Parma del 1990. Con questo gruppo fantastico nulla è precluso. 

LE CIFRE - La squadra della capitale turca ci ha provato e ha tenuto soltanto in ricezione (49 vs 38%), cedendo nettamente negli altri fondamentali. In attacco Perugia l'ha spuntata con il 65% contro il 38 dell'avversario così come a muro (10 vs 4). C'è parità al servizio (6 aces a 6). Jesus Herrera ancora una volta si fa trovare pronto meritandosi il premio MVP con 20 punti di cui 1 in battuta e 4 a muro, con il 62% in attacco. 

LA PARTITA - Anastasi, come da previsione, attua un turnover pressochè totale ma i Block Devils cercano di partire in maniera decisa e con Ropret e un attacco out di Ter Maat si portano subito sul 2-0. Herrera non è preciso ed il punteggio torna subito in parità (2-2). A tentare di schiodarla una prima volta è Plotnytskyi, che indovina l'ace del 7-5. Herrera centra la rete e lo Ziraat riaggancia nuovamente (7-7). Anzi, gli ospiti operano addirittura il sorpasso con Atanasov (8-10). Il controbreak di Perugia si dimostra ancora più incisivo; dal 17 pari si passa in men che non si dica al 25-17 con il muro di Plotnytskyi. 

Le fatiche, come fisiologico che fosse, iniziano a farsi sentire ed il secondo set non parte bene. Atanasov ci mette il muro e Bulbul trova l'ace del 3-7. Perugia insiste e non vuole lasciare nulla di intentato: Herrera costruisce i presupposti per la necessaria rimonta (9-10), ma altre bombe (saranno ben 6 totali nel parziale), di Bulbul prima e di Ter Maat poi, rendono difficili le operazioni (12-19). Di fatto proprio il turno al servizio dell'olandese sposta l'equilibrio: chiude Bulbul ed Ankara pareggia (19-25). 

Nemmeno il terzo set inizia nel migliore dei modi: Ter Maat trova lo spiraglio giusto per lo 0-2. L'olandese centra la rete e la parità viene ristabilita (3-3). Plotnytskyi non fallisce poi la possibilità del sorpasso (4-3). Herrera dai nove metri e Russo allungano prima del time out chiesto dai turchi (8-5). Al rientro in campo il divario si acquisce con l'errore in attacco di Bulbul (9-5). Perugia ritrova la necessaria incisività, specie in battuta: Plotnytskyi ne realizza due di fila (12-6). Russo inchioda la pipe del 13-6. La partita prosegue a senso unico: "Kalashinkov" continua a martellare senza pietà (20-11) e a riportare i Block Devils avanti ci pensa sempre lui con il mani out del 25-17.

C'è ora da chiudere il discorso, ma Ankara nelle primissime fasi riesce a rimanere attaccata, poi Bulbul pesta la seconda linea e ciò determina il primo allungo dei padroni di casa (5-3). Herrera e Semeniuk alzano il muro e si va sull'11-6. Kavaz ordina il time out ma la forbice si amplia con l'errore in attacco di Halil (12-6). Semeniuk ritrova la verve dei giorni migliori e direttamente dal fondo scaraventa per il 14-7. Sembra una parata trionfale, ma qualche distrazione di troppo, come quella di Plotnytskyi, permette ai turchi di riavvicinarsi (15-11). Questa volta è Anastasi a chiedere la sospensione e l'ucraino non tarda a rifarsi (16-11). C'è gloria anche per Cardenas (ace del 19-11) e saranno otto le palle match a disposizione dei bianconeri: a far calare il sipario il servizio out di Tuinstra: 25-17 e via alle celebrazioni più che meritate. Naturalmente sulle immancabili note di "We are the Champions".

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