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Volley A1, la Sir piazza il colpo per inseguire lo scudetto: Ivan Zaytsev torna a Perugia

L'opposto della Nazionale torna in Italia per aiutare Perugia, squadra che lo ha lanciato quando era un ragazzino, a portare a casa il tricolore

Anno di grazia (pallavolistico) 2004-2005. Uno sbarbatello biondo di sedici anni appena compiuti e duecento e passa centimetri, fa il suo esordio in serie A1 al PalaEvangelisti. Ruolo palleggiatore. “È il figlio di Slava”, sussurrano i più all’interno del palazzetto di Pian di Massiano. “Diventerà uno forte”, la buttano là gli esperti di pallavolo un po’ più attempati che lo hanno visto nascere a Spoleto il 2 ottobre 1988 e che lo hanno visto crescere nel settore giovanile dell’allora Rpa Perugia.

2 giugno 2016. Dopo dodici anni, dopo tanti cambi di città e di ruolo, dopo tanti titoli e medaglie prestigiose nella personale bacheca di casa (compreso uno di campione italiano di beach volley), dopo essere diventato l’icona della pallavolo italiana, dopo l’esperienza all’estero nella “sua” Russia, dopo aver messo su una bellissima famiglia con la splendida moglie Ashling con tanto di erede (il piccolo Sasha che, stando ai cromosomi, nel volley potrebbe fare bene), dopo tutto questo il cerchio si chiude. Con il ritorno in Umbria, con il ritorno a Perugia, con il ritorno al PalaEvangelisti.

Ivan Zaytsev è da oggi un giocatore della Sir Safety Conad Perugia. Il talento immenso di Ivan “Il Terribile” veste il bianconero del presidente Sirci per contribuire con i suoi nuovi compagni a fare grande Perugia. Il figlio di Viaceslav Zaytsev, sublime e fenomenale palleggiatore sovietico a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta, si aggiunge alla lista degli idoli dei Sirmaniaci che sognano ad occhi aperti.

È arrivata la tanto attesa fumata bianca sull’approdo dello Zar con i Block Devils. Rumors che si rincorrevano da un po’ e che oggi sfociano nella agognata ufficializzazione. Viene come schiacciatore ricevitore Ivan, convinto dal progetto della società bianconera e carico a pallettoni per una nuova grande sfida della sua carriera. Il ritorno (se non alle origini perché in principio c’era il palleggio…) in zona quattro per formare, con i confermati Atanasijevic e Russell, una batteria di attaccanti di palla alta di altissimo livello pronta ad essere innescata dal “Boss” De Cecco.

Ci sarebbe da dire delle tante prestigiose medaglie con i club (uno scudetto, una supercoppa ed una coppa Cev tra le altre) e con la nazionale azzurra (bronzo olimpico, argenti e bronzi sparsi tra Europei, World League, Coppe del Mondo e Grand Champions Cup). Ci sarebbe da elencare i tanti premi individuali (Miglior opposto agli Europei ed alla Coppa del mondo 2015, Miglior servizio agli Europei 2013, Miglior schiacciatore alla World League 2013, Mvp alla Supercoppa italiana 2012). Ma forse, più di ogni altra cosa, contano le prime parole di Ivan da Block Devils:

“Sono felicissimo di tornare in Italia, di tornare in Umbria, di tornare in quel palazzetto. Non sono un tipo che crede nel destino, ma ho esordito in serie A1 al PalaEvangelisti, ho vinto lo scudetto al PalaEvangelisti ed ora torno a giocare al PalaEvangelisti! Avevo bisogno di sentire interesse, di un presidente caldo, di una società motivante, del calore della gente. E l’entusiasmo che si è creato a Perugia è bellissimo. Per questo sono davvero molto motivato per dare il 300% di me stesso nel mio vecchio/nuovo ruolo di schiacciatore ricevitore”. Eccolo subito il nocciolo della questione. Il cambio di ruolo. Anche in questo caso, più di mille teorie tecnico-tattico-fisico-psichiche, conta il pensiero di Ivan.

“Direi che i termini “motivazione” e “sfida” sono ideali per descrivere il mio stato d’animo. Come opposto in questi anni ho trovato certezze e sicurezze, ma credo che lo stimolo di tornare a giocare in posto quattro mi possa aiutare a fare un ulteriore salto di qualità ed a fare quello che mi piace di più: mettermi al servizio della squadra per farla rendere al meglio. Perché così intendo il ruolo di schiacciatore. Ce la metterò tutta (sorride Ivan, ndr) per far correre il meno possibile Luciano (De Cecco, ndr). Credo inoltre che questo cambio di ruolo mi trovi in un momento mentale molto positivo, non vedo proprio l’ora ed ho già iniziato in nazionale a lavorare come martello. Una cosa voglio dire: per me è fondamentale fare le cose fatte per bene. Il cambio operato con logica e con una preparazione adeguata mi trova strapositivo e pronto a spaccarmi le braccia per dare gioia concreta al pubblico di Perugia che se lo merita e che è spettacolare”.

Ancora un paio di curiosità. Avuto modo di parlare con Boban Kovac? Fissati degli obiettivi? “Con Boban ho parlato a lungo e ne ho avuto un’impressione ottima. Abbiamo parlato di cose giuste, della programmazione del lavoro da fare. E di tanto altro. Obiettivi? Il nostro primo obiettivo dovrà essere lavorare per trovare gli equilibri di squadra che è la cosa più importante. Poi step by step, a partire dai preliminari di Champions League e dalla Supercoppa Italiana. Per tutto il resto se ne parlerà più avanti”. Parole e musica del primo Zaytsev bianconero. Con il PalaEvangelisti nel destino

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