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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Perugia-Lecce 1-1, le pagelle del Grifo: Olivieri una saetta nello spazio, Chichizola polizza contro il gol

Le mani di Santoro e Kouan condizionano il risultato. Burrai ottavo assist

claudio sampaolo-2-2-2I giudizi sui Grifoni di mister Alvini dopo il pareggio con la capolista Lecce nella 28esima giornata di serie B. I biancorossi sono rimasti in dieci per l'espulsione di Kouan per doppio giallo.  

 

CHICHIZOLA 7,5 – Tre parate da copertina, su Rodriguez (55’), Helgason (79’) e soprattutto al 93’ sulla conclusione da due passi di Hjulmand che avrebbe beffato ancora una volta il Grifo sulla sirena finale. E c’è mancato poco che intercettasse anche il rigore di Coda. Una polizza contro il gol.

SGARBI 7 – Dalla sua parte ci provano in tanti a passare, prima Listkowsky, poi Ragusa e Rodriguez, infine anche Gallo. E quando si accentra sbatte pure su Coda. In questo tourbillon di scontri è un bel vedere come questo ragazzo che cresce di partita in partita trovi non sol le contromisure difensive, ma riesca pure a non sbagliare gli appoggi in avanti. Dai rilanci profondi alle verticalizzazioni centrali per gli attaccanti.

ANGELLA 6,5 – Prova, preferibilmente, ad andare su Coda, al quale, peraltro, lascia solo una conclusione di testa (22’) che non impensierisce Chichizola. Attento e concentrato anche con lo schieramento a quattro.

ZANANDREA 6 – Settantacinque minuti di massima allerta, ballando anche lui tra Ragusa e Listkowsky. Limita le incursioni secondo copione alviniano, ma la cosa migliore la fa nella ripresa, con la squadra in dieci, quando se ne va in percussione sulla fascia infilando pure Calabresi con un tunnel. Nel rovescio della medaglia c’è la palla persa pericolosamente in dribbling (?) fuori dall propria area che origina un tiro, fortunatamente sbilenco, di Rodriguez.

FALZERANO 6 – Alvini gli chiede il massimo del sacrificio, più un impegno da quarto di difesa che da incursore offensivo. E lui si adegua andando spesso in copertura su Listkowsky, che è un attaccante e che lo costringe anche a beccarsi un giallo. Trova un solo spunto da ala, quale egli è, ma poi rientra sul sinistro e si perde senza concludere 11’).

SEGRE 6,5 – Fa il regista a sorpresa con Burrai e Ghion in panchina e se la cava con merito. Non classicamente, dettando i tempi di gioco, ma semplicemente applicandosi in copertura nella zona centrale (su Rodriguez che va a cercare le imbucate e su Hjulmand quando avanza) e appoggiando sempre sul compagno smarcato più vicino.

KOUAN 5 – Decisamente non è la sua stagione. Non riesce a mettere insieme due partite positive in fila e nemmeno prestazioni sufficienti nel contesto degli stessi 90’. Infatti inizia alla grande straripando subito nei contrasti (al 7’ strappa e serve in verticale De Luca, per dire), poi rimedia il consueto fallo di esuberanza (20’) e alla fine allarga vistosamente il braccio in barriera. L’arbitro non poteva non vedere.

LISI 5,5 – Lasciato solo senza supporto dei compagni, tutti impegnati in marcature uno contro uno ed anche a scalare, finisce per annullarsi con Calabresi, al quale, evidentemente, la cosa sta pure bene. Un solo spunto, al 12’, quando manda in porta De Luca con una verticalizzazione improvvisa.

SANTORO 6,5 – Sì, mezzo voto in meno per il mani che ha regalato il rigore a Coda, ma questo benedetto ragazzo che altro avrebbe potuto fare? Stava correndo addosso a tutti da 90’ e saremmo davvero curiosi sapere quanti chilometri ha percorso. Applicato come un soldatino, sia su Hjulmand, sia nelle “scalate” laterali su Barreca. E quando il gioco si è fatto duro ha sempre messo il piedone dove serviva. Da un suo appoggio profondo anche una palla-gol per De Luca in contropiede (81’).

OLIVIERI 7 - Il gol, bello, da attaccante: una finta e uno scatto nello spazio, una saetta che Bleve (il portiere) ha solo visto passare, forse ha sentito una ventata, chissà. Si esalta con la squadra in dieci, ben raccolta e con gli spazi da sfruttare sulla metà campo leccese, contro i suoi ex compagni. E che non corresse buon sangue né con loro né con i tifosi si è ben capito nell’esultanza molto “motivata” dopo il gol. Al 46’ si era fiondato in area su un traversone di Segre ed era volato a terra dopo contatto sospetto con Lucioni. Rigore? L’arbitro era lì e ha detto di no. In avvio di ripresa (54’) non chiude in gol un assist sotto misura di De Luca.

DE LUCA 6,5 - Verrebbe voglia di dirgli: ogni tanto non ascoltare Alvini, fa meno rincorse, ma non si può. Certo è che ce ne siamo segnate due in particolare, al 17’ e poi al 26’quando è andato a chiudere su Listkowsky e Hjulmand fino al limite della propria area. Forse troppo, perché poi le gambe cominciano a pesare e, magari, si arriva stanchi e scoordinati in area. Per esempio sulla punizione millimetrica di Burrai (65’) o sull’allungo di Beghetto (81’). Così come nel primo tempo aveva avuto due palloni in contropiede ma non era stato lucido nel capitalizzarli (7’ e 12’). Ma uno così, a scanso di equivoci, lo faremmo giocare sempre.

BURRAI 7 - Ottavo assist, certo, con un pallone lungo per Olivieri che sembrava calibrato con la fionda. Però fa anche tante altre cose importanti, nelle letture delle ripartenze, nelle chiusure anche con cattiveria, manco fosse uno fisicato che non ha paura di sbattere contro i muscoli avversari. Bravo bravo, insomma. Quest’anno gli manca solo il gol.

BEGHETTO 6,5 – Nel convulso finale non perde mai le marcature e quando serve prova pure sortite ad hoc. Dà una palla filtrante a De Luca mettendolo davanti al portiere.

CURADO 6 – Senza macchia in coppia con Angella. Ha un bel piede e lo usa per provare rilanci oltre la difesa leccese.

MATOS sv – Non ha palle giocabili.

D’URSO sv – Idem.

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