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Sport Via Giuseppe Meazza, Perugia (Stadio Renato Curi)

Derby Ternana-Perugia, la Curva Nord non ci sarà: "Tifosi, se non potete andare non è colpa nostra"

In merito alle tante polemiche per la decisione di non andare la derby al "Liberati" la Curva Nord e la tifoseria organizzata hanno pubblicato un comunicato per chiarire la situazione

La decisione della Curva Nord in merito al derby contro la Unicusano Ternana era chiara fin da qualche mese fa. Nessuno di loro si sarebb presentato al derby di domenica a Terni. Molte le cause, sia per le difficoltà dettate dalle forze dell'ordine e sia per la decisione della società rossoverde di cambiare il nome della squadra piegandolo a logiche prettamente commerciali.

La posizione era chiara, anzi addirittura chiarissima, tanto da lasciar pensare che nessuno avesse voluto tornarci inutilmente sopra. Invece la settimana di avvicinamento al derby è stata, sotto questo punto di vista, assolutamente calda. Molti, infatti, dei tifosi biancorossi si sono sentiti trascinati in questa situazione pur volendo invece partecipare.

Da qui sono nate chiacchiere, polemiche e indignazione verso i gruppi della nord. Tam tam sui social fino a chi ha addirittura riferito di aver ricevuto minacce provando ad organizzare un pulman per recarsi a Terni. Perchè la trasferta è vietata con le singole auto ed i tifosi, secondo le disposizioni della Questura, avrebbero potuto arrivare alla partita solo con autobus autorizzati con almeno 50 persone a bordo. Decisioni ormai consuete quando la gara viene considerata ad alto rischio. Nessuno ha mai vietato nulla a nessuno. Chi comunque lo desiderava avrebbe potuto godersi il match allo stadio. La lunga scia di chiacchiere ha però indotto la Curva Nord e la tifoseria organizzata a dire la sua. 

Di seguito il comunicato integrale: 

Abbiamo letto di tutto in questi giorni, attacchi gratuiti contro i gruppi organizzati della Nord e verso il centro coordinamento, colpevoli, a detta di molti, di aver impedito ai singoli tifosi di prendere parte alla trasferta di domenica. Critiche assurde peraltro mosse da gente che, in questi anni, si è interessata solo a questa trasferta. Quasi tre mesi fa abbiamo reso nota la nostra decisione irremovibile, anche per dare la possibilità, a chi avesse voluto, di organizzarsi in autonomia.
 

Eravamo ben consapevoli che questa assenza organizzativa avrebbe creato più di qualche impedimento, perché siamo gli unici a conoscere le assurde procedure che vengono richieste. Molti, in questi casi, erano abituati alla semplice chiamata per prenotare un posto sul pullman, fin troppo facile e comodo. L’organizzazione autonoma di questa trasferta vi è stata impossibile non per colpa dei gruppi o del centro coordinamento ma, come scritto in seno al comunicato (…ridicola atmosfera maturata negli ultimi anni intorno a questo evento, per volontà delle forze dell’ordine…), per tutta una serie di norme repressive e restrittive applicate a questa fascia di incontri considerati “a rischio”.

Oggi, per la prima volta, vi siete misurati con questo sistema e vi siete resi conto di quanto impegnativo, proibitivo e difficoltoso sia organizzare una semplice trasferta. Le colpe pertanto sono da imputare a osservatorio e forze dell'ordine, non di certo a noi, che vi abbiamo lasciati liberi di scegliere e di andare, come giusto che sia, avvertendovi con ampio preavviso. Sono loro che dettano i termini di questa trasferta, che permettono di partire solo con "autobus autorizzati", che non consentono l’acquisto del singolo biglietto, che in nome dell’ “ordine pubblico” hanno privato i tifosi di ogni libertà. In un campionato dove quasi tutte le trasferte sono tornate libere e nonostante il nulla accaduto negli ultimi tre anni, per questa sfida controlli e restrizioni sono sempre più ferree, non di certo per colpa o volontà nostra. Noi a casa ci stiamo per scelta, ci dispiace per tutti gli altri. prendetevela con chi fa queste regole assurde, non con chi non le accetta...

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