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Perugia-Pescara 3-1, Oddo gongola: "Nessuna censura dal club. Santopadre in panchina? Bel gesto..."

Il tecnico soddisfatto dopo la vittoria che ha rialzato il suo Grifo, reduce da due ko di fila, rilanciandolo in classifica: "Il presidente ha dimostrato la sua vicinanza al gruppo, ho abbracciato lui e Goretti. Contento dei giovani, della compattezza e del ritrovato spirito"

Massimo Oddo gongola dopo il 3-1 rifilato al Pescara sul prato del 'Curi' nel posticipo della 14ª giornata di B. Una vittoria che arriva dopo i due ko con Cittadella e Pordenone e dopo il polemico botta e risposta tra l'allenatore e il direttore tecnico Roberto Goretti, consentendo al Grifo di arrampicarsi addirittura al secondo posto in attesa di Pisa-Pordenone (lunedì 2 dicembre, ore 21). “Nei momenti difficili, che in B capitano a tutti, serve la capacità di compattarsi e di ritrovare subito il giusto spirito, preoccupandosi quanto basta ma senza allarmismi - ha detto il timoniere biancorosso dopo il match -. Questo spirito conta più della tecnica, degli schemi e della tattica soprattutto in un campionato così equilibrato come la B in cui tutti possono perdere con tutti. Oggi ho ritrovato i miei ragazzi, quelli dell'inizio che anche nei momenti di difficoltà hanno saputo lottare e soffrire: questo è il punto di partenza che non deve mai mancare, poi pian piano ci metteremo altre cose per migliorare anche il gioco”.

BENE I GIOVANI - Oddo esalta poi i giovani Nzita, Nicolussi Caviglia e Capone che ha schierato tutti tra i titolari nel Grifo schierato di nuovo con il modulo a albero di Natale: “Ho sempre avuto massima fiducia in tutti i ragazzi perché li abbiamo scelti insieme. Hanno bisogno di crescere e d apprendere dai più esperti e se Nzita ha fatto una partita come quella di oggi deve ringraziare gente come Di Chiaro, Falasco e tutti gli altri compagni di reparto perché senza delle guide esperte non si migliora. Sono contento per loro, soprattutto per Capone che ha una tecnica indiscutibile ma deve crescere sotto altri aspetti. Sono giovani che matureranno ma ora non devono fermarsi e spingere ancora di più”.

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DUTTILITÀ - Se il ritorno al 4-3-2-1 ha portato benefici alla squadra, nella ripresa Oddo è passato al 3-5-2 per chiudersi e provare a far male al Pescara in contropiede un po' come accaduto nella vittoria di Crotone. E a chi gli chiede se il suo Grifo dia il suo meglio 'in trincea', il tecnico ha risposto così: “Non penso che sia così, ma come i giocatori devono capire i momenti delle partite anche l'allenatore deve capire il momento dell'annata e ora a noi serve avere quell'ordine in campo e quella capacità di sofferenza che abbiamo avuto stasera. Noi avevamo preparato la partita per andare a prenderli alti ma poi ci sono squadre forti come il Pescara, che è la formazione ad avermi impressionato di più finora, che in alcuni momenti ti costringono a compattarti e a ripartire. In questi frangenti bisogna essere bravi a soffrire e contrapporsi difendendosi e facendo bene le due fasi. Se siamo stati compatti è frutto del lavoro della settimana, perché su questo aspetto ci abbiamo lavorato. Rispetto alle due gare precedenti abbiamo ritrovato il giusto spirito e siamo spesso arrivati prima sulle secondo palle”.

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SANTOPADRE IN PANCHINA - Oddo parla poi della scelta di Massimiliano Santopadre, che ha abbandonato la tribuna per seguire la partita dalla panchina insieme all'allenatore e ai ragazzi: “Ho visto il presidente in panchina poco prima del match quando mi ha abbracciato, penso che sia stato un bel gesto perché mostra la vicinanza della società al gruppo e che sia servito da stimolo per la squadra”. Una vittoria speciale per Oddo, pescarese e artefice nella stagione 2005/16 della promozione in A degli abruzzesi: “Oggi contava vincere al di là dell'avversario, ma è ovvio che il Pescara ha un posto importante nel mio cuore: da allenatore ho ottenuto lì la gioia più grande della mia carriera finora, persino superiore al Mondiale vinto da calciatore perché da tecnico i successi sono amplificati, e perché è la squadra della mia città e per la quale facevo il tifo da bambino andando a tirare i coriandoli allo stadio. Emozioni che nessuno può cancellare, ma oggi sono contento per la vittoria del Perugia: mi dispiace per Luciano (Zauri, ndr tecnico del Pescara ed ex vice di Oddo) che è un amico, è stato un mio collaboratore e sta facendo un grande lavoro”.

NESSUNA CENSURA - Chiusura sulla conferenza stampa saltata alla vigilia del match: “Io avrei parlato tranquillamente ma la società ha deciso così e io le sono andato dietro come è giusto che sia: confrontandoci nei giorni scorsi siamo arrivati insieme a un punto in cui ci siamo detti 'facciamo parlare il campo', perché nei momenti di difficoltà si rischia pure di dire 'baggianate'. E oggi il campo ha parlato. Come ho abbracciato Santopadre prima del match la stessa cosa ho fatto con Goretti e non c'è alcun tipo di problema: confrontarsi e anche scontrarsi in maniera costruttiva con la società è una cosa positiva, peggio quello che mi accadeva in altre società in cui nessuno parlava all'allenatore Massimo Oddo”.

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