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Volley, Macerata si prende lo scudetto: i perugini pubblico da tricolore

Il giorno dopo la sconfitta non c'è né rabbia né rimpianti. Il tecnico Kovac: pubblico e squadra perfetta". Palaevangelisti tutto sold out come il Curi dove il Grifo è andato in serie B

"Abbiamo cercato in ogni modo di vincere. I ragazzi hanno dato tutto davanti ad un pubblico meraviglioso". Il giorno dopo c'è ancora tanto orgoglio e zero recriminazioni per lo scudetto del Volley sfumato al Palaevangelisti per via di una grandissima Lube Macerata.  Certo, adesso c’è un po’ di rammarico, ma sono contento di come i miei giocatori hanno giocato. È stata per noi una grande stagione e ringrazio davvero tutti". Slobodan Kovac ( tecnico della Sir Safety Perugia) può solo elogiare pubblico e i suoi ragazzi che sono arrivati in finale e hanno fatto veramente paura alla super-corrazzata marchigiana al terzo scudetto. "Certo, adesso c’è un po’ di rammarico, ma sono contento di come i miei giocatori hanno giocato. È stata per noi una grande stagione e ringrazio davvero tutti": ha concluso Kovac.

LA CRONACA - Macerata campione d’Italia. Questo il verdetto di gara 4 al PalaEvangelisti. Un PalaEvangelisti che stasera ha dimostrato cosa vuol dire spettacolo, correttezza, sportività e grande tifo. In barba alle tante, troppe chiacchiere di questi giorni Perugia ha vinto. Ha mostrato il suo lato migliore, ha mostrato che la pallavolo è un mondo perfetto. L’applauso di tutto il palasport per i bianconeri alla fine vale più, passateci il paragone forse eccessivo, di uno scudetto. Scudetto che la Lube si cuce sul petto e che, va detto perché nel volley il migliore vince sempre, si merita. 

Per la stagione e per come ha tenuto il campo stasera. Lo meritava magari anche la Sir, che anche stasera ha dato tutto, buttato il cuore sul taraflex, lottato come un leone, giocato tutta grinta e determinazione. Non è bastato, ma nessuno potrà togliere a questa squadra ed il suo unico allenatore una stagione che definire eccezionale è riduttivo. Avanti di uno, poi sotto di uno. Ma Perugia è sempre stata attaccata al match, sospinta dal PalaEvangelisti. Poi un quarto set epico, uno spettacolo senza fine. Un’infinità di set point per Perugia ed altrettanti match point per Macerata. Tutto questo fino al 33-35 messo a terra da Podrascanin che ha fatto partita la festa Lube. 

Ultima per Kovac, che inizia ora una nuova avventura professionale. Ma che resta, scolpito nel marmo, nel cuore di tutta Perugia. Una nota stonata stasera. La conduzione arbitrale. A tratti semplicemente non degna di una finale scudetto e decisiva, in un match così combattuto. Peccato davvero. Queste due grandi squadre e questo grande pubblico avrebbero meritato ben altro.  

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