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"Ecco perché gli italiani hanno stravinto gli Europei di nuoto", l'analisi del presidente Fin Umbria Mario Provvidenza

Anche l'Umbria ha fatto la sua parte nella "modernizzazione dei programmi di insegnamento del nuoto di base, delle scuole nuoto raggiunte da contenuti uniformi sempre aggiornati dalle esperienze di vertice"

Un grande “bottino” di medaglie e la soddisfazione di aver partecipato ad avviare un percorso sportivo che ha portato a questi risultati. Mario Provvidenza, presidente della Federazione italiana nuoto Umbria, al rientro da Swim Rome 2022 traccia un bilancio per i colori azzurri.

“Il bottino è strabiliante: vittoria della manifestazione nel nuoto col primo posto nel medagliere, 35 medaglie solo nel nuoto in vasca e 67 se aggiungiamo syncro e tuffi e nuoto in mare. Una emozione e una soddisfazione immensa – dice Provvidenza decano dei presidenti regionali FIN – Identifico questo risultato eclatante come un crescendo progressivo che ho avuto la fortuna e l’onore di vivere pienamente come effettivo testimone e in parte anche come protagonista insieme a tanti amici che possono vantarsi di aver condiviso questo stesso percorso”.

Qual era lo stato del nuoto italiano?

“Siamo partiti da una FIN ferma, bloccata e antiquata sostenuta solo dalle prestazioni di Di Biasi e Cagnotto, dalla pallanuoto maschile e da Novella Calligaris e Marcello Guarducci – gli anni 60/70- presidente il lombardo Parodi. Poi l’iniziativa rinnovatrice partita dal 1981 anche da Perugia con l’appassionato Bartolo Consolo già emigrato a Roma e faticosamente sostenuto da un gruppo di società crescente che con successivi tentativi , passando dalla presidenza degli Europei di Roma 1983, otteneva l’agognata presidenza nazionale della FIN nel 1987 e fino al 1997. Con lui fin dal 1981 e poi come vice presidente c’era già Paolo Barelli che poi dal 2000 ad oggi ha perfettamente completato e migliorato l’evoluzione della FIN”.

Qual è la ricetta che ha portato un ristretto gruppo di atleti a diventare un esercito in continua alternanza con un crescendo di affermazioni internazionali?

“La partenza è stata dal basso, dalle periferie , dai territori e dalla formazione (le scuole nuoto) : dal 1981 si sono affrontati e modificati in successione vari aspetti organizzativi ( le norme sportive, le procedure amministrative e contabili, i calendari e le giurie, il controllo medico ….), ma il mantra è stato la modernizzazione dei programmi di insegnamento del nuoto di base, delle scuole nuoto raggiunte da contenuti uniformi sempre aggiornati dalle esperienze di vertice in uno scambio continuo e trasparente e condiviso fra le èlite centrale alle periferie più lontane”.

Quindi si è potenziato il rapporto tra Federazione e società sportive del territorio coinvolgendole sempre di più nelle scelte, esigenze e nei risultati agonistici.

“In questo costante sviluppo centro/ periferia la federazione ha ampliato e condiviso le sue competenze , ha moltiplicato gli spunti, le idee, le sperimentazioni , le attività ottenendo successi di diffusione del nuoto, potenziamento degli impianti e risultati sportivi in progressione crescente! Un altro strumento viene dalla consuetudine familiare: nel nuoto e nella pallanuoto è molto frequente dalla famiglia al podio vedere e sostenere le coppie; così in squadra spesso ci sono i fratelli e sul podio insieme alla star già il suo successore (è successo ai fratelli Dannerlein nel ‘60 e a Paltrinieri e Galossi ieri a Roma)”.

Insomma il nuoto da sport di èlite è diventato grazie alla vostra generazione di ex-atleti degli anni 70 lo sport di massa e più democratico di tutti oltreché vincente !

“Sì infatti, fino agli anni 70 lo sport non era organizzato ed era esercitato in modo estemporaneo, dagli anni 70 c’è stata una vera programmazione, uno studio sugli allenamenti, l’attenzione crescente all’alimentazione dell’atleta e lo studio scientifico nella preparazione degli allenatori. Un processo che in particolare nel nuoto si è potenziato dal decennio successivo coinvolgendo tutte le realtà regionali . Insomma nei successi delle nazionali ci sono tutti gli ingredienti raccolti nei vari territori , anche l’Umbria ne trarrà vantaggio come l’intera Italia”.

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