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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Perugia, Castagner sa come si fa: "Cosmi porta entusiasmo, ma in campo vanno i calciatori..."

Dopo i fasti dell'era D'Attoma e la A chiusa senza ko nel 1978/79, l'ex tecnico fu richiamato due volte al Grifo da Gaucci e per due volte centrò la promozione: la prima vincendo la C1 dopo lo spareggio con l'Acireale e la B revocata, poi nel 1998 con la A conquistata in rimonta sul Torino

“Se ho esonerato un allenatore in zona playoff basta poco a capire cosa chiedo al nuovo tecnico”. Queste le parole con cui il presidente Massimiliano Santopadre ha presentato Serse Cosmi, tornato dunque dopo quasi 16 anni al Perugia con l'obiettivo di riportarlo in quella Serie A che manca ormai dal 2004, da quando cioè il Grifo retrocesse perdendo lo spareggio salvezza/promozione contro la Fiorentina proprio con il condottiero ponteggiano in panchina. Una missione riuscita ben due volte a Ilario Castagner, vero e proprio monumento della storia biancorossa che dopo i fasti degli anni '70 nell'era di Franco D'Attoma - con la valorizzazione di gente come Renato Curi, Paolo Sollier, Salvatore Novelli e tanti altri, la vittoria della Serie B nel 1974/75 e il campionato di A 1978/79 chiuso senza sconfitte dal suo 'Perugia dei miracoli' - fu richiamato negli anni successivi dall'allora patron Luciano Gaucci. Prima in C1 per guidare il Grifo nello spareggio di Foggia contro l'Acireale (vittoria e promozione poi sfumata per il caso del cavallo venduto in precedenza da Gaucci al suocero dell'arbitro Senzacqua, ma riconquistata l'anno dopo stravincendo il campionato) e poi nel 1998, quando in rimonta agganciò il Torino superandolo poi ai rigori nello spareggio di Reggio Emilia e conquistando la Serie A. “Mentre la prima volta fu un'ingiustizia nei confronti di Walter (Castagner sostituì Novellino, ndr) nel 1998 aveva invece ragione Gaucci - ricorda Castagner - che era convinto di avere una squadra in grado di centrare la promozione. Quella era un gruppo con giocatori importanti”. 

Con Cosmi e Falcinelli è un Grifo col 'donca' e con l'artiglio

PALLA AI CALCIATORI - Già, i giocatori. Perché alla fine a scendere in campo sono loro: “Non vengo spesso al 'Curi' a vedere le partite e quindi non mi sento di dare giudizi tecnici o tattici su questo Grifo - prosegue il tecnico più vincente della storia biancorossa - ma dalle dichiarazioni di Cosmi nel giorno della sua presentazione si capisce che non vedeva l'ora di tornare e ripartire con questi colori. Il suo arrivo ha portato grande entusiasmo, perché è amato dalla piazza e dalla gente e ora credo che anche gli stessi calciatori saranno chiamati a dare qualcosa in più”. E se il calcio è cambiato molto negli ultimi 20 anni, secondo Castagner a fare la differenza è sempre la cosiddetta 'ossatura' della squadra, formata dal portiere, dai centrali di difesa e centrocampo e infine dal centravanti: “Quei 3-4 elementi di spessore sono fondamentali, perché sono in grado di leggere i diversi momenti di una gara, trascinano i compagni dandogli anche dei consigli e in campo fanno le veci dell'allenatore, che magari è troppo lontano o non farebbe in tempo a correggere ad esempio l'errata posizione di un singolo. Tutto questo a fine campionato può garantire quei 6-7 punti in più che possono essere decisivi”.

FOTO Cosmi torna al Perugia, tifosi scatenati: entusiasmo e ironie sui social

OCCHIO AL LIVERPOOL - Uno di questi elementi poteva essere il 30enne difensore serbo Slobodan Rajkovic, che ha però rifiutato l'offerta del Grifo per accettarne una arrivata dalla Russia. Compito del direttore tecnico biancorosso Goretti ora trovare un'alternativa sul mercato, mentre Castagner guarda con curiosità al tentativo del Liverpool che punta a chiudere la Premier League senza sconfitte (19 vittorie e un pareggio fin qui nelle prime 20 giornate) come fece il 'Perugia dei miracoli' in A (1 vittorie e 19 pareggi) centrando un'impresa che resta tutt'ora nella storia: “Alla fine della trentesima partita a Bologna, una volta usciti dallo stadio e saliti dentro il pullman, mi resi subito conto di quello che avevamo fatto”. Una sensazione speciale, che anche Cosmi spera in qualche di poter vivere la prossima estate, centrando la missione per cui lo ha chiamato Santopadre...

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