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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Perugia, le pagelle di metà anno di centrocampisti e attaccanti (senza dimenticare Bisoli)

Dopo i portieri e i centrocampisti, passiamo ad analizzare come è stata la prima parte di stagione del centrocampo e dell’attacco biancorosso, oltre che del tecnico Pierpaolo Bisoli.

Dopo i portieri e i centrocampisti, passiamo ad analizzare come è stata la prima parte di stagione del centrocampo e dell’attacco biancorosso, oltre che del tecnico Pierpaolo Bisoli.

CENTROCAMPO

Il centrocampo ha subito profonde modificazioni in questi mesi, anche a causa del cambio di modulo voluto da Bisoli: la squadra giocava inizialmente con due mediani e un terzetto di trequartisti posizionati dietro all’unica punta. Gli scarsi risultati di inizio stagione hanno però costretto il tecnico di Porretta Terme a rivedere l’assetto tattico e si è passati ad una linea mediana composta da tre elementi, un regista più due mezzali. Gli infortuni sono stati una costante, basti pensare alla lunghissima assenza di Salifu e le tante sfide saltate da Rizzo, che hanno privato il Grifo del duo che bene aveva fatto in avvio di stagione.

Rizzo: Dà sempre tutto nei 90 minuti e il suo fisico ne ha risentito. Un avvio brillante in coppia con Salifu a formare una diga davanti alla difesa quasi impenetrabile; poi diversi guai muscolari che lo hanno costretto a saltare molte partite. Se riuscirà a gestire gli sforzi sarà un giocatore importantissimo anche nel girone di ritorno. Voto: 6,5

Salifu: Prime giornate a tutto gas, lotta a centrocampo come un mastino recuperando una quantità infinita di palloni. Il pubblico perugino fa appena in tempo a capire le qualità del ragazzo che, dopo appena un mese dall’inizio del campionato, si fa male: lesione al bicipite femorale della coscia destra. Passano i giorni, si spera in un suo recupero che però tarda ad arrivare. Siamo a gennaio e il giocatore è ancora ai box, non è da escludere che la Fiorentina, proprietaria del cartellino, lo rivoglia indietro. Voto: 6 

Zebli: La sorpresa più bella in assoluto. La carta di identità dice che è nato nel 1997, ma in campo sembra un veterano. Debutta in serie B giocando l’ultima mezzora del derby con la Ternana e desta subito una buona impressione, confermata nella partita successiva con il Cagliari. Da lì in avanti è un’escalation di grandi prestazioni che cancellano le preoccupazioni di Bisoli e dei tifosi per la mancanza di alternative a centrocampo dopo gli infortuni di Salifu e Rizzo. Ora starà a lui (con l’aiuto dello staff tecnico) tenere dritta la barra e proseguire nella fase di crescita. Voto: 8

Della Rocca: Arriva a Perugia negli ultimissimi giorni di mercato via Palermo. Per lui è un ritorno al Curi dopo la prima esperienza fatta nel 2010 e comincia a carburare pian piano. All’inizio cerca di adattarsi in posizione di regista davanti alla difesa, ma le cose migliori le fa vedere da mezzala sinistra, quando Bisoli decide di passare al 4-3-3. Gli manca ancora qualcosina in fase di inserimento, ma ormai è un elemento chiave della squadra e ha dimostrato di poter migliorare ancora. Voto: 7

Taddei: È tornato. Dopo lunghissimi mesi da “desaparecido” il brasiliano è finalmente riuscito a diventare un fattore per il Perugia, che tanto aveva investito un anno e mezzo fa per convincerlo a venire in Umbria. I molti guai fisici lo hanno ostacolato e non poco, ma l’allenatore ha continuato a credere nell’ex Roma ributtandolo nella mischia nel secondo tempo del match con il Cagliari. Non è più un ragazzino, ma le capacità tecniche non scompaiono all’improvviso. Dopo il suo rientro si è piazzato davanti alla difesa a fare il regista e la velocità e la qualità del gioco del Grifo a centrocampo sono improvvisamente aumentate. Voto: 6,5

Joss: Dargli un voto in questo momento sarebbe sbagliato. Sin qui ha giocato appena due partite, di cui una da titolare. Non è stato subito devastante come Zebli e Drolè, ma Bisoli ne era cosciente e non lo ha caricato di troppe aspettative. All’allenatore emiliano però lavorare con i giovani piace e di sicuro lo riproporrà anche nella seconda parte del torneo. Voto: s.v.

Lanzafame: I tifosi gli hanno voluto bene fin da subito, cioè da quel 29 novembre 2014 in cui ha fatto il proprio ritorno in campo dopo la squalifica per calcioscommesse. Sapeva di avere un debito di riconoscenza con la società e ha provato a ripagarlo giocando al massimo delle proprie possibilità, pur non riuscendo sempre ad esprimere tutto il proprio potenziale. Le incomprensioni con Camplone lo avevano costretto alla panchina, Bisoli aveva deciso di farne il fulcro del proprio Perugia. Ma l’ex Bari è un calciatore difficile da collocare negli assetti tattici di una squadra: la posizione ideale è quella di trequartista, ma il Grifo incerottato di questi mesi ha dovuto cambiare piani e il n.28 è di nuovo finito nel dimenticatoio. Questa volta però “Lanciafiamme” ha sbottato: nei prossimi giorni verrà ceduto (Santopadre ha detto di essere “umanamente deluso dal ragazzo”) ed è un peccato perché questa storia si sarebbe potuta concludere diversamente. Voto: 6

Filipe: Altro giocatore sul piede di partenza. Avrebbe dovuto lasciare Perugia già nell’estate scorsa, poi il ripensamento e la decisione di provare a giocarsi un posto con il resto dei compagni di squadra. Scelta infruttuosa per entrambe le parti coinvolte. Voto: s.v.

ATTACCO

Basta un dato per raccontare l’andamento avuto sino ad ora dall’attacco del Grifo: 5 gol nelle prime 10 partite, 16 nelle restanti 10. Un abisso che trae origine da diversi fattori: modulo troppo guardingo all’inizio e decisamente più spregiudicato in seguito, assenze pesanti e scarse condizioni fisiche a causa delle tante difficoltà atletiche avute nel periodo di preparazione pre-stagionale, sfortuna con un numero altissimo di legni colpiti e poca precisione sottoporta. Con il tempo le cose sono andate migliorando e al giro di boa il reparto avanzato del Perugia non è più il peggiore della categoria: certo, le 21 reti messe a segno sono in fondo poche se paragonate alle 42 della corazzata Cagliari o alle 34 della sorpresa Crotone, ma i progressi visti lasciano ben sperare in vista del ritorno.

Ardemagni: Lo aveva subito fatto capire dopo la sconfitta nei play-off contro il Pescara: Perugia sarebbe stata la sua prima scelta anche per l’anno successivo. Il grande entusiasmo mostrato già dai primi giorni di ritiro lo ha caricato di responsabilità enormi agli occhi dei tifosi, che si attendevano una media realizzativa simile a quella fatta registrare in passato con le maglie di Modena e Cittadella. La stagione 2015/2016 non è però cominciata benissimo per “Ardegol” che ha dovuto sopportare da solo il peso dell’attacco lottando contro delle difese che hanno imparato a conoscerlo dopo tanti anni di militanza in serie B. Nonostante questo il n.9 ha sempre continuato a provarci e il rigore messo a segno nel derby ha riacceso la scintilla con il pubblico perugino. Qualche critica (ingiusta) arriva ancora dagli spalti, ma i 6 gol siglati in 19 partite disputate sono una buona base da cui ripartire.  Voto: 6,5

Di Carmine: Arrivato senza grandi clamori, il fiorentino ci ha messo un po’ ad ingranare, non propriamente a suo agio nel ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 iniziale. Qualche giornata passata in panchina, poi l’infortunio di Ardemagni che ha permesso a Bisoli di capire che l’ex Juve Stabia sa fare anche la prima punta: 3 le reti sin qui segnate e una ritrovata fiducia che sa di rivincita nei confronti di chi, dal di fuori, lo considerava solo una riserva da utilizzare al posto di “Ardegol”. Voto: 6,5

Parigini: Le prime giornate le vive da spettatore a causa degli infortuni, poi si sblocca e, complice il passaggio al 4-3-3 , comincia a mostrare perché la dirigenza biancorossa crede tanto in lui. Ha velocità, tecnica, sa saltare l’uomo ed è anche in grado di segnare (4 gol). Deve solo crescere ancora un po’ mentalmente, troppe le sciocchezze tra cartellini di vario colore che gli hanno fatto saltare sfide importanti. Il ragazzo di Torino ha enormi potenzialità e nel girone di ritorno dovrà fare di tutto per non deludere le attese. Voto: 7

Fabinho: Purtroppo da una stagione e mezzo è impossibile ammirare il giocatore che aveva fatto sfracelli in Lega Pro. Tra la squalifica di 6 mesi nel 2014 e i seri problemi ad entrambe le gambe risolti solo in questi giorni con un doppio intervento chirurgico, il brasiliano ha sempre fatto fatica a trovare la giusta continuità. In questa stagione ha segnato una sola rete contro il Lanciano (bellissima) e tutti sperano di poterlo finalmente vedere all’opera a pieno regime nel 2016. Voto: 6

Zapata: Chiamato in causa da Bisoli prima del previsto per via dei tanti infortuni nel reparto avanzato, il 20enne colombiano ha alternato ottime prestazioni a partite modeste. Il poco lavoro svolto durante il ritiro pre-campionato lo ha penalizzato e in qualche occasione l’allenatore è stato costretto a toglierlo dal campo dopo appena 45 minuti di gioco. Nonostante tutto il ragazzo di proprietà dell’Udinese è riuscito a siglare due gol, l’ultimo dei quali è risultato decisivo per il successo contro la Pro Vercelli. Voto: 6+

Drolè: La sua storia ha fatto il giro d’Italia, ma a Perugia ormai lo hanno imparato a conoscere per la velocità con la quale percorre il campo e per le giocate funamboliche a ridosso dell’area di rigore. L’ivoriano è la seconda grande sorpresa della rosa biancorossa e ci si chiede quale sia il suo reale potenziale: il 18enne ha cominciato a giocare a calcio piuttosto tardi e i margini di miglioramento sono ancora tutti da scoprire. Dopo una prima da titolare di grande impatto contro il Cesena si era un po’ perso. Troppi complimenti. A farlo tornare sulla terra ci ha pensato Bisoli che lo ha lasciato ai margini per qualche partita per poi rilanciarlo in queste ultime giornate. I risultati si sono visti: 5 assist e 1 gol, con l’abbraccio (e il bacio) con il proprio allenatore a dimostrare quanto questo ragazzo abbia voglia di imparare da chi lo sta facendo crescere e maturare sia come persona che come calciatore. Voto: 7,5

ALLENATORE

Bisoli: Scelto da Santopadre e Goretti per il dopo Camplone, si è presentato a Perugia consapevole di dover affrontare una piazza che si attende sempre moltissimo dalla propria squadra, indipendentemente dalla categoria in cui gioca. Prova diverse soluzioni tattiche, dal 3-5-2 al 4-3-1-2, ma alla fine, causa penuria di attaccanti, è costretto a ripiegare sul 4-2-3-1. Non sfigura in Coppa Italia al cospetto del Milan, vince 2-0 al debutto in campionato contro il (modesto) Como; poi però inanella un filotto di 7 partite senza vittorie, frutto di tanta sfortuna, di un modulo fin troppo guardingo e dei tanti infortuni patiti. Alla nona giornata c’è il derby con la Ternana, Ardemagni segna il rigore che cancella le preoccupazioni e fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi. Passa un mese e il tecnico emiliano cambia assetto, passando al 4-3-3. La differenza si vede tutta: la squadra comincia a girare, recupera uomini importanti e segna. In poco tempo la classifica migliora, così come le statistiche. Alla fine del girone d’andata (in attesa del recupero con il Vicenza) sono 8 le vittorie conseguite, 6 i pareggi e altrettante le sconfitte rimediate, per un totale di 30 punti. Ad una prima occhiata nulla di eccezionale, poi però si va a vedere la classifica dell’anno scorso e si scopre che il Grifo di Camplone ad inizio 2015 aveva 1 punto in meno ed era in grande crisi di risultati; quello di Bisoli sembra invece in crescita e, una volta recuperati tutti gli effettivi, potrà tranquillamente proseguire la propria rincorsa verso l’obiettivo dei play-off. Voto: 7

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