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Martedì, 23 Aprile 2024
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Gubbio, Semplici 'in cattedra' al Liceo Mazzatinti: "Date il meglio e credeteci sempre"

Il tecnico, protagonista in A a sulle panchine di Spal e Cagliari, ha interagito con 120 studenti dell’indirizzo Scientifico Sportivo del polo liceale eugubino

Quasi un’ora e mezza di racconti, aneddoti, pensieri e opinioni in un’interazione continua a distanza nella mattina di ieri (giovedì 20 gennaio) tra l’allenatore Leonardo Semplici, sei promozioni in carriera e le imprese con Spal e Cagliari in Serie A, e i circa 120 studenti dell’indirizzo Scientifico Sportivo del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” di Gubbio.

È stato accolto dal dirigente scolastico Maria Marinangeli, con la presenza in video conferenza degli insegnanti e degli studenti nell’incontro moderato dal giornalista Massimo Boccucci, docente esterno del laboratorio di comunicazione sportiva. Il saluto della città è stato portato dall’assessore allo Sport, Gabriele Damiani, che ha ricordato le qualificate iniziative del Liceo Sportivo con il coinvolgimento di personalità di primo piano dello sport come Semplici.

Il tecnico fiorentino ha ripercorso la sua carriera, dall’esperienza di calciatore fino alla Serie C1 all’approdo sorprendente al ruolo di allenatore quando il San Gimignano dopo aver smesso di giocare lo chiamò a guidare la squadra che nell’Eccellenza toscana navigava in cattive acque e che condusse alla salvezza per poi vincere il campionato la stagione seguente.

“Non pensavo di fare l’allenatore - ha raccontato Semplici - anche se mi veniva detto da molti che ne avevo le caratteristiche per come stavo in campo da calciatore. Ho scoperto strada facendo una dimensione nella quale mi sono ritrovato e che mi ha dato grandi soddisfazioni. Per me la cosa più importante è la credibilità, voglio sempre che i miei giocatori sappiano come sono e quanto il comportamento sia sincero rispetto a ciò che dico e faccio”.

Gli studenti hanno rivolto molte domande a Semplici.

I giocatori migliori che ha allenato?

“Ho avuto dei gruppi fantastici, sono ancora oggi legatissimo alla scalata con il Figline portato fino alla Serie C1. Alla Spal ho incontrato sia in C che in A dei giocatori che hanno dato il meglio e sono stati determinanti. La partita a Terni che, al di là della sconfitta è valsa comunque la promozione in Serie A con gli estensi, mi fa ancora emozionare. Lazzari è la dimostrazione che si può ambire anche quando ci sono delle difficoltà: lui aveva pensato addirittura di andare a lavorare e ha fatto un percorso straordinario. Floccari ha messo esperienza in campo e fuori, è stato un vero leader. Meret il portiere più forte che ho guidato, perché venendo dall’Udinese ha avuto a Ferrara un ruolo decisivo nella nostra promozione in Serie A, anche se ho avuto Viviano e Cragno che sono portieri di primo livello. Antenucci ha fatto pesare i suoi gol con un apporto straordinario, tanto più rientrando in Italia dall’esperienza in Inghilterra. Dico anche Mora che realizzò gol importanti da centrocampista prima esterno nei cinque e poi mezzala”.

Il modulo preferito?

“Quello che fa vincere! Sono partito con il 4-3-1-2 e mi ha anche condizionato nel tempo, poi non ho avuto problemi a cambiare”.

Tra Messi e Ronaldo?

“Scelgo Messi che ha qualità e fantasia straordinarie”.

La squadra attualmente più forte?

“L’Inter. Ha grandi giocatori ed è ben guidata da Inzaghi dopo che è tornata a competere ai massimi livelli con Conte”.

Nainggolan difficile da gestire?

“Con me ha dato il meglio, ho avuto un ottimo rapporto e ancora ci sentiamo. Al di là di quel che si è sentito e scritto, io posso dire di aver allenato un giocatore di assoluto valore”.

Fino a che età un ragazzo può aspirare a diventare professionista?

“Ci si deve impegnare e ci si deve credere. La storia di Lazzari è emblematica perché a 22 anni non sembrava in quel momento poter pensare alla Serie A e invece ha saputo dimostrare che tutto è possibile con le qualità, il lavoro e la determinazione. Date sempre il meglio di voi stessi e i risultati si possono raggiungere".

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