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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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GRIFONERIE: Perugia, urge Falcinelli per salvare il soldato Iemmello

A tre giornate dalla fine del girone di andata ospitiamo l'analisi del giornalista perugino Claudio Sampaolo sul momento dei biancorossi di Oddo, reduci dalla sconfitta sul campo della Cremonese seguita al pari casalingo contro il Cosenza

“Ottimismo sconsiderato” può essere definito, in due parole, il tono positivo dato da molti commentatori e dallo stesso Oddo al doppio passo falso contro Cosenza e Cremonese, cioè due squadre che navigano stabilmente in piena zona playout.

PUNTI DI VISTA - L’allenatore in particolare, che ha conoscenze ed esperienza calcistica, non può dire che la sua squadra ha giocato bene ed avrebbe meritato minimo 4 punti. Che significa giocare bene? Tenere la palla e passarsela come nel secondo tempo di Cremona, con Gyomber e Sgarbi che fanno i registi? Accontentarsi del fatto che la squadra ha prodotto tante palle-gol (e le ha sbagliate), dimenticando di mettere nel conto anche le 5-6 parate-monstre di Vicario? Oppure fare un gran calcio per mezzora e poi farsi mettere sotto, al Curi, da una squadra oggettivamente debole come quella allenata da Braglia, che ha persino rischiato di vincere, per poi perdere in casa dagli onesti “operai” del Pordenone? Va tutto bene, per carità. Ognuno analizza e interpreta le partite come vuole e secondo i propri parametri, ma i dati di fatto, i freddi numeri, stanno lì a dimostrare che il Perugia ha confermato anche a Cremona i suoi problemi strutturali e vedere il mezzo bicchiere pieno in frangenti come questo è un errore imperdonabile. Si rischia di morire di sete.

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PIETRO 'MILIARE' - Tutto ciò premesso, questa settimana vorremmo evitare di parlare di schemi e di tattiche, per non finire poi incatenati in una eterna supercazzola, come la chiama Allegri, il miglior allenatore italiano (6 scudetti), che odia i numerini degli schemi e pensa più al valore dei singoli giocatori, al loro assemblaggio in rapporto alle caratteristiche singole, a idee brillanti in corso d’opera. Dunque se domenica Oddo ha giocato col 4-1-4-1, col 4-3-3 o col 4-2-4 poco importa. Tornando al bicchiere di prima, vediamo invece cosa c’è nella parte piena e per far questo bisognerà parlare di Pietro Iemmello, che sta disputando un campionato strepitoso, il migliore della sua carriera, considerando che tanti gol non li aveva mai fatti, se non a Foggia (24 in 32 partire), ma in Lega Pro. Iemmello sta viaggiando ad una media strabiliante che lo porterebbe a quota 31, record di sempre per la serie B, almeno nel Dopoguerra. Il tetto dei 30 gol è stato raggiunto solo due volte, da Ettore Bertoni (Brescia) nel 49-50, ma in 42 partite e da Luca Toni (Palermo) che però poté contare su 45 presenze. Ad arrivare vicino ai due cannonieri-record, negli ultimi anni, ci hanno provato in tanti, da Bucchi a Immobile, da Lapadula a Caputo a Donnarumma, ma nessuno c’è riuscito.

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SERVE 'DIEGUITO' - Morale della favola: se proprio bisogna giocare un calcio spropositato, a chi fa più gol, bisogna in qualche modo supportare maggiormente Iemmello, che non può risolvere tutte le partite e in un certo senso salvaguardarlo da marcature doppie e triple che ormai gli capitano di frequente vista la sua solitudine al fronte. E checché se ne dica sul suo desiderio di non avere nessuno vicino (ma quando e a chi l’ha comunicato?) Iemmello ha bisogno di un partner affidabile che gli navighi attorno, gli porti via qualche avversario, sia in grado di imbastire triangolazioni in profondità. Ora, tra gli attaccanti in rosa, l’unico che può fare questo lavoro “sporco” e magari anche qualche gol, è Diego Falcinelli, che ha caratteristiche tali da potersi accoppiare con ogni tipo di attaccanti. Basta sfogliare l’Almanacco: uno che ha avuto come compagni di reparto Giacomelli, La Mantia, Sau, Mbakogu, Turchi, Plasmati, Fofana, Piccolo, Thiam, Gatto, Comi, Parigini, Fabinho, Lanzafame, Rabusic, Sansone, Defrel, Berardi, Politano, Trotta, Floro Flores, Matri e Babacar non ha certo problemi ad affiancare Iemmello. Basta dargli una maglia e insistere, come è stato fatto con gli altri e con scarsissimi risultati.

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