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Martedì, 23 Aprile 2024
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Bilancio, campionato agli sgoccioli: ecco gli errori e le conquiste di questo grande Grifo

Dal mercato di gennaio sono arrivate due nomi importanti: Ahmed Hegazy, ritenuto un giocatore dal fisico di cristallo, è stata una delle sorprese più belle fin qui viste nel girone di ritorno

Per il Perugia si sta per aprire l'ultimo quarto di stagione, quello decisivo, quello che dirà se i biancorossi saranno protagonisti anche nella post season. I punti dall'ottavo posto, ultima casella a disposizione per accedere ai play-off, sono solo 3, la squadra ha dato segni di ripresa dopo il periodo nero di inizio 2015 e lo spettro di un finale di campionato alla ricerca di vittorie per la salvezza sembra essersi allontanato. In attesa del rush finale proviamo a fare un bilancio di quanto il Grifo ha sin qui mostrato in questo campionato di B, che – questo è sempre giusto tenerlo a mente – mancava dal “Curi” da ben 9 anni. 

Portieri – A settembre il ballottaggio tra Jan Koprivec, numero 1 dei Grifoni anche in Lega Pro, e il giovane Ivan Provedel, arrivato in prestito dal Chievo Verona, sembrava vinto da quest’ultimo. Il 21enne di Pordenone aveva meravigliato tutti nelle prime partite: parate salva risultato, reattività e personalità che lo facevano sembrare un veterano. Dall’altra parte lo sloveno, utilizzato da Camplone solo per far rifiatare il collega impegnato nell’under 20 italiana e autore di una papera colossale contro il Frosinone che al “Curi” ricorderanno per parecchio tempo. Nel girone di ritorno, però, tutto cambia: Provedel sbaglia diversi interventi e non dà più sicurezza al reparto di difesa. Koprivec, a un passo dall’addio nel mercato di gennaio, ritrova il posto da titolare e in queste ultime partite ha dimostrato di essere un portiere all’altezza delle aspettative. Merito dell’arrivo di Marco Amelia? Sì perché nel frattempo il Grifo ha ingaggiato anche il campione del mondo: Santopadre lo ha voluto fortemente, ma l’ex Milan è fermo da diverso tempo e non ha ancora avuto la chance di scendere in campo. Si attende a breve di rivederlo tra i pali, anche per smentire le voci che lo volevano a Perugia con il ruolo di semplice motivatore.

Difensori – Nella prima parte di campionato la difesa è stato il reparto che ha reso di più: 12 reti subite in 16 giornate, non male per una neo promossa. Un mix di gioventù ed esperienza che lasciava ben sperare. Da una parte due veterani come Gianluca Comotto, capitano dalla squadra, giocatore sempre grintoso, anche se in alcune circostanze molto rude nei confronti degli avversari (cosa gradita ai tifosi, meno agli arbitri) e Guillermo Giacomazzi, fatto giocare da Camplone in difesa nonostante una vita passata a centrocampo. L’uruguaiano non è sempre apparso a suo agio nel ruolo, specialmente quando l’allenatore è passato alle difesa a 4. Ora che il tecnico pescarese ha rispolverato il 3-5-2 l’ex Lecce può comunque essere una pedina fondamentale in fase di impostazione del gioco. La nota di freschezza l’ha portata Edoardo Goldaniga, ragazzo in comproprietà tra il Palermo e la Juventus: l’ex Pisa è stato un punto fermo della retroguardia biancorossa, deve ancora maturare, ma ha dimostrato di poter meritare in fretta il salto di categoria, tanto che Zamparini lo vuole in Sicilia già dalla prossima annata. 

Dal mercato di gennaio sono arrivate due nomi importanti: Ahmed Hegazy, ritenuto un giocatore dal fisico di cristallo, è stata una delle sorprese più belle fin qui viste nel girone di ritorno. Il “Nesta d’Egitto”, come viene chiamato in patria, si è inserito bene nei meccanismi difensivi della squadra e il suo metro e 93 di statura rappresenta una garanzia sulle palle alte; discorso diverso per Andrea Mantovani, fermo da 6 mesi dopo essersi svincolato dal Palermo. Il 30enne torinese deve ancora tornare al massimo della forma e Camplone vuole attendere prima di farlo debuttare e rischiare di rompere gli equilibri di reparto. Perugia aspetta anche di poter ammirare per un’intera partita Marco Baldan, ragazzo talentuoso ma sfortunato, fermo da inizio stagione a causa di un intervento chirurgico al ginocchio. L’ex Nocerina ha giocato solo 44 minuti nella sconfitta al “Matusa” con il Frosinone: impossibile dare un giudizio su di lui, ma è giusto fargli i complimenti per l’impegno che sta mettendo per tornare a disposizione del mister. 

Parliamo poi degli esterni che, a seconda del modulo, hanno agito a volte come terzini, altre come laterali di centrocampo: il migliore è stato Alessandro Crescenzi, nato e cresciuto nelle giovanili della Roma, che ha mostrato grande costanza nell’arco della stagione, incrinatasi solo nel periodo di crisi che ha coinvolto l’intera squadra. Il classe ’91 ha fatto vedere di sapersi esprimere al meglio sulla fascia sinistra nel 3-5-2, con prestazioni fatte di tanta corsa e molti cross, mentre ha avuto qualche difficoltà in più con la difesa a 4. Delusione invece per Vinicius, preso in prestito dalla Lazio, che non è riuscito ad ambientarsi nella realtà perugina e non ha mai dato l’impressione di potersi adattare al gioco voluto da Camplone. 

Dopo la partenza di Del Prete in direzione Catania c’era il timore di non trovare un degno sostituto, ma la società ha investito su Davide Faraoni e finora è stata ripagata: il terzino di Bracciano si è inserito positivamente sulla fascia destra ed è già riuscito a togliersi lo sfizio del gol. 

Centrocampisti – La mediana ha vissuto momenti altalenanti, rappresentati alla perfezione dal giocatore che avrebbe dovuto dare qualità all’intera squadra: stiamo ovviamente parlando di Rodrigo Taddei, osannato da tutti a inizio stagione, presto criticato dopo i primi errori. Il brasiliano, a esclusione delle primissime giornate, ha reso ampiamente sotto le aspettative: tanti passaggi sbagliati, rigori decisivi falliti in malo modo e tanti problemi fisici che lo hanno fatto scendere nelle gerarchie dell’allenatore. Ci sono ancora 15 giornate a sua disposizione per dimostrare di meritare l’oneroso contratto di 3 anni firmato in estate. Leggermente meglio si può dire di Gianluca Nicco, anche se il pescarese sta patendo e non poco il salto di categoria (e poche settimane fa è comparso anche nell’inchiesta sul calcioscommesse). 

Giudizi contrastanti per Valerio Verre. L’inizio di stagione era stato col botto: corsa, inserimenti, gol e tanta qualità. Poi un netto calo nella fase centrale, seguito da quest’ultimo periodo fatto di alti e bassi. E’ un ragazzo giovane e non gli si può chiedere la luna.

Chi invece sta letteralmente guidando il centrocampo biancorosso è Marco Fossati. Il regista di proprietà del Milan, totalmente recuperato dopo gli acciacchi di settembre e ottobre, sta disputando una stagione fantastica ed è un giocatore fondamentale nello scacchiere di Camplone: sa impostare bene il gioco, si sacrifica in fase di copertura e vede la porta. Una rarità per questa serie B. Altra sorpresa in positivo è quella di Giuseppe Rizzo: arrivato all’ultimo istante del mercato di riparazione con una cattiva nomea, in poche partite ha zittito tutti i critici mostrando grandi doti di interdizione e qualità da uomo assist. Peccato per l’infortunio, speriamo per il Grifo che possa rientrare presto. Difficoltà invece per Matti Lund Nielsen, fortemente voluto da Camplone, ma ancora oggetto misterioso in questo Perugia. 

Vanno invece fatti i complimenti al giovane Nicolò Fazzi, arrivato in Umbria dalla Fiorentina con il ruolo di ala, ma che nel corso della stagione ha dovuto adattarsi a giocare in vari ruoli senza poter mai ricoprire quello da lui prediletto: prima mezzala, con qualche comprensibile titubanza, poi esterno nel centrocampo a 5, in alcune situazioni anche terzino. Un bravo per la duttilità e per aver sempre accettato le scelte fatte dal tecnico. 

Attaccanti – Il reparto offensivo ha rappresentato il tallone d’Achille del girone d’andata: Rabusic e Perea hanno ampiamente deluso e sono stati rispediti al mittente. Diego Falcinelli, pur essendo il capocannoniere della squadra con 9 reti, per caratteristiche fisiche e tecniche non può far reparto da solo, anche se ha sempre dato il massimo per la maglia della propria città. In avanti le cose sono migliorate grazie al rientro dalla squalifica di due uomini decisivi: uno è Davide Lanzafame, più trequartista che attaccante, che in questi mesi è entrato nel cuore dei tifosi con le sue giocate e la grinta messa per tutti e 90 i minuti di gioco. Una bella rivincita per un giocatore osteggiato a causa della squalifica per calcioscommesse e che pochi giorni fa ha firmato il rinnovo di contratto con il Perugia fino al 2017. L’altro elemento di spicco tornato dopo un lungo stop è Ayres Fabinho, di cui il Grifo ha sentito tutta la mancanza possibile e immaginabile nei mesi in cui si è dovuto accomodare in tribuna. Il brasiliano è il giusto mix di velocità, tecnica e potenza fisica, ha avuto qualche difficoltà nelle prime uscite a gennaio, ma si trova in fase di crescita e con il suo rientro i biancorossi hanno cambiato volto: può e deve essere decisivo fino all’ultima giornata. Nei primi mesi di stagione si era ritagliato uno spazio importante anche il giovanissimo Vittorio Parigini: nato come esterno, Camplone lo ha sfruttato anche come punta insieme a Falcinelli. La giovane età non sempre è stata d’aiuto, ma le 3 realizzazioni sono comunque un buon bottino per un ’96.

Chiudiamo con il bomber della squadra, Matteo Ardemagni: il milanese, arrivato dopo un’estenuante trattativa a fine mercato invernale, è già un idolo della Nord. Ha dimostrato che al Perugia mancava un rapace d’area, uno in grado di buttarla dentro anche a occhi chiusi e in 7 giornate ha messo in rete tre gol pesantissimi. Che dire, bentornato!

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