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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vicario, un 'marziano' nel Perugia: "Studio da Handanovic col Grifo sul petto"

Il portierone biancorosso in prestito dal Cagliari, in quarantena per l'emergenza coronavirus, si ispira al collega dell'Inter: "La Serie A? Non spetta a me decidere. Orgoglioso di vestire questa maglia, qui ci sono storia e passione"

Ventitreanni, un quinquennale firmato la scorsa estate col Cagliari e una 'testa' fuori dall'ordinario per un calciatore così giovane, che è partito dalla gavetta e ha scalato le categorie con un obiettivo ben chiaro nella mente: arrivare al top. Dalla Serie D alla B, è stata un'ascesa continua quella di Guglielmo Vicario, arrivato al Perugia in prestito dai sardi e ora in quarantena come il resto dei grifoni per l'emergenza coronavirus: "La passo solo ma sinceramente pensavo peggio: per fortuna a casa ho lo spazio e il corredo per potermi allenare anche da solo, anche se il campo è un'altra cosa, e poi cerco di curare l'alimentazione cucinando da solo. A oggi una ripresa la vedo difficile e bisognerà che si risolva questa situazione, ma certo il calcio è un importante aggregatore sociale e sarebbe un bello sfogo per tanta gente". 

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Determinazione, autocritica e 'fame' le armi del portierone biancorosso che anche in questa stagione ha continuato a fare progressi e studia da Handanovic: "Angella mi ha paragonato al numero uno dell'Inter? Forse ha esagerato - dice scherzando - ma è a campioni come lui che bisogna ispirarsi. La Serie A? Spetterà al Cagliari decidere ma nel frattempo io cerco di migliorare sempre, soprattutto a livello fisico perché da questo punto di vista sono ancora in via di sviluppo. Ho un'etica del lavoro rigorosa che mi sono imposto e in allenamento cerco di curare anche i minimi dettagli: sto lavorando ad esempio sul gioco con i piedi, perché a volte potrei avere più coraggio e 'rischiare' delle giocate particolari invece che lanciare lungo o sulle uscite, perché alcune volte si può andare più decisi a sbrigliare magari qualche situazione".

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I suoi miglioramenti però, sono merito anche del Perugia e dell'ambiente che Vicario ha trovato al Curi: "All'inizio ho pagato un piccolo gap fisico e mentale, perché essere arrivato a preparazione già iniziata dopo il mio passaggio al Cagliari (dal Venezia, ndr), poi ho iniziato a crescere anche grazie al preparatore Gianfranco Gagliardi, che per fortuna è rimasto anche con Cosmi. Ho conosciuto persona speciale che mi ha dato una mano a gestire i momenti difficili ma anche quelli positivi. È quasi un padre per noi tre portieri e con lui abbiamo un rapporto che va anche dl di fuori del campo". Poi ci sono i colleghi Albertoni e il suo vice Fulignati, che è di proprietà del Grifo e Vicario 'battezza' già come suo possibile erere: "Andrea ha grande qualità, oltre che tecniche anche morali e giocherebbe titolare in quasi tutte le squadre di B: certe decisioni spettano alla società ma su di lui ora metterei la mano sul fuoco. Avere un compagno di lavoro così forte e super competitivo in allenamento è un grande stimolo anche per me".

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