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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nicolussi Caviglia, un predestinato nel Perugia: "Studio Cruijff e sogno la Juventus. Ma questo Grifo mi piace..."

Il 19enne talento bianconero ha scelto il 14 in onore del suo idolo e anche in quarantena per l'emergenza coronavirus ha il pallone sempre in testa: "Venire qui la scelta giusta, città e tifosi mi hanno accolto benissimo e spero di portarli ai playoff"

"Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia" spiegava qualche anno fa Francesco De Gregori in una delle sue canzoni-capolavoro. Versi che sembrano scritti per Hans Nicolussi Caviglia, uno di quei ragazzi che di certo "si farà anche se alle spalle strette", perché a nemmeno 20 anni (li compirà il prossimo 18 giugno) può già vantare tre presenze in A con la Juve e quest'anno a Perugia è stato capace di conquistarsi il posto da titolare, prima con Oddo e poi con Cosmi. E chissà che presto non riesca a suonare quella canzone al pianoforte: "Da inizio stagione vado a lezione con Falzerano che però è più bravo di me - ammette -. La musica di Cosmi nello spogliatoio? È bella e ci dà la carica, ma è difficile suonarla al piano e così mi butto più sul... classico".

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In quarantena come gli altri grifoni per l'emergenza coronavirus, il giovane talento - visto dai tifosi juventini come il nuovo Marchisio che intanto lo segue da vicino sui suoi profili social - continua ad avere un chiodo fisso: il pallone, con cui si diverte nel giardino palleggiando e a colpi di free-style. Un ragazzo che 'pensa con i piedi' avrebbe detto l'indimenticato giornalista e scrittore argentino Osvaldo Soriano, a sua volta 'malato' di Fútbol. E se come ha rivelato il suo compagno Falasco già in tempi 'normali' se ne porta dietro cinque nel cofano della macchina ("Sono la mia carica emotiva - spiega Nicolussi - mi ricordano quello che è davvero importante"), anche nell'isolamento domestico di questi giorni in testa c'è sempre quell'oggetto magico, fatto di spicchi di cuoio cuciti insieme: "In questi giorni leggo ma guardo anche molte partite e mi aggiorno, continuando poi a studiare il mio mito Johan Cruijff. Mi sono appassionato a lui, grandissimo calciatore e poi grandissimo tecnico, perché mia zia vive in Olanda e vado spesso a trovarla lì, dove ora c'è anche mia sorella che studia danza classica. Sono affascinato dalla sua figura". 

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Del campione olandese ha preso anche il numero 14 sulle spalle, ma sa di dover migliorare ancora molto per arrivare in quel calcio dei big che intanto sembra aspettarlo come un predestinato: "Sono giovane, devo ancora migliorare sotto tutti gli aspetti del mio gioco e so che per riuscirci è fondamentale l'allenamento giornaliero. Grazie al mister Allegri con la Juventus ho già imaparto tantissimo, lavorando al fianco di tanti campioni e poi cercando di mettere in pratica i suoi insegnamenti nelle tre partite che mi ha fatto giocare, ma anche qui nel Perugia i calciatori più esperti come Angella, Iemmello, Rosi e altri mi stanno trasmettendo tanto". 

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