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Martedì, 16 Aprile 2024
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Mantova-Perugia 5-1, Caserta: "Dobbiamo vergognarci. Ora zitti e pedalare"

Dura l'analisi del tecnico del Grifo: "Non ci siamo calati nella mentalità della categoria e dobbiamo farlo al più presto. Bisogna cambiare registro: è nelle difficoltà che si vedono gli uomini"

È un commento duro quello di Fabio Caserta dopo il 5-1 incassato dal suo Perugia a Mantova nella quarta giornata di cmampionato, secondo ko di fila dopo quello con il Cesena: "Ci sono sconfitte e sconfitte - ha detto il tecnico biancorosso dopo il match ai microfoni di Umbria Tv -, quella di oggi ci deve far riflettere. Dopo una prestazione del genere bisogna farci tutti un'esame di coscienza e vergognarci. Nel calcio, al di là delle categorie, bisogna correre su ogni pallone e noi oggi non lo abbiamo fatto. Se una squadra va sotto di due gol dopo cinque minuti significa che non è scesa in campo con la testa giusta. ".

Non cerca colpevoli l'allenatore del Perugia che ritiene tutti responsabili, compreso se stesso: "Sono il primo ad essere autocritico, perché l'autocritica serve a crescere. Quando la squadra perde in questo modo la colpa principale è dell'allenatore. Ora dobbiamo ripartire e capire che in Serie C non è importante come ti chiami, ma quello che dimostri nel rettangolo verde. Non mi va di cercare alibi né di analizzare la partita, perché è solo da cancellare. E non c'entra niente nemmeno il ritardo della condizione fisica, perché non abbiamo preso i gol alla fine ma all'inizio. Ora bisogna solo chiedere scusa e lavorare a testa bassa, perché non siamo usciti dal campo con dignità".

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Questa la ricetta di Caserta contro la prima crisi della stagione: "Ancora non ci siamo calati nella mentalità della categoria - ha proseguito -, ci chiamiamo Perugia ma non per questo si vince e anzi le avversarie danno tutte di più contro di noi. Dobbiamo farlo al più presto perché così diventa dura, vogliamo riportare entusiasmo ma così non torna, né tra il pubblico né tra di noi. Questo approccio alle partite non si può avere. Dalla mia squadra voglio una certa mentalità al di là dei moduli e che lotti dal primo all'ultimo minuto. Da oggi si deve cambiare registro, è il momento di stare zitti e pedalare perché abbiamo parlato troppo e fatto poco. Clima ostile? In una piazza come Perugia è normale che ci siano pressioni e chi come me ha scelto di venire o chi ha scelto di restare questo lo sapeva. Ripeto, dobbiamo stare zitti e pedalare senza piangerci addosso. È ora che si vedono gli uomini".

Ora per lui arriva il compito più difficile: "Avevo preparato gara con il 4-3-3 e con Falzerano e Melchiorri più vicini al centravanti, ma i due gol hanno fatto saltare tutto. La classifica? Non è quello che mi preoccupa ma l'aspetto mentale, con la squadra che va in paura appena subisce gol come magari accadeva anno scorso. In questo momento il compito più difficile per non è quello tattico ma il lavoro sulla testa, soprattutto su chi, dopo la retrocessione, è rimasto in cerca di un riscatto che al momento non riesce a trovare. Ma è nelle difficoltà che esce fuori il valore umano e si vedono gli uomini".

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