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Cosenza-Perugia, la vigilia di Cosmi: "È la partita più importante del nostro campionato"

Il tecnico carica i suoi in vista della trasferta calabrese (lunedì 13 luglio, ore 18.45): "Questa sfida può consentirci di giocarci poi le ultime quattro con un'altra testa. Non voglio nemmeno pensare a un Grifo costretto a fare i conti per la salvezza"

"Non esito a dire che questa è la partita più importante del nostro campionato". Alla vigilia del match sul campo del Cosenza (lunedì 13 luglio ore 18.45) Serse Cosmi parla chiaro al suo Grifo, reduce dal 'pirotrecnico' 2-2 ottenuto in rimonta a Pescara due giorni fa. "A cinque turni dalla fine non c'è più tempo per rimanadare e questa sfida può consentirci di giocare poi le ultime quattro come avrei voluto dal punto di vista mentale".

E proprio sull'aspetto mentale il tecnico batte il tasto: "Affronteremo una squadra che ha dei valori al di là della classifica e che si giocherà tutto, perché perdendo direbbe quasi addio alla salvezza. Dopo un ko pesante come l'ultimo (5-1 a La Spezia, ndr) avranno tanta rabbia ma questo discorso deve valere anche per noi, che non stiamo tranquilli e sereni. Mi rifiuto di pensare che il Cosenza abbia più motivazioni di noi".

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La speranza di Cosmi è di 'soffrire' meno di quanto fatto all'Adriatico, dove comunque Cosmi ha visto una partita diversa da quella del tecnico pescarese Andrea Sottil, suo capitano ai tempi del Genoa che ha parlato di un primo tempo dominato in cui i suoi dovevano stare sul 4-0: "Un delirio - 'replica' l'allenatore del Perugia -. Se facciamo i conti dei bambini 10 anni ricordo un gol sbagliato da Carraro a porta vuota, un palo di Iemmello e un rigore non fischiato su Mazzocchi che è stato anche ammonito, quindi invece che 2-2 era 5-4 per noi menter la ripresa era 3-1 per noi. Detto questo il Grifo mi ha sorpreso sia in negativo che in positivo, mostrando due facce mai viste sotto la mia gestione".

Una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde: "Mai, se non qualche minuto a Castellammare di Stabia, ci eravamo disuniti come accaduto in quella prima mezz'ora e al tempo stesso non mi aspettavo una reazione tanto veemente, partita per la verità già dopo il loro primo gol. C'è da dire però che alcune scelte erano obbligate e avevamo un terzotto di difesa inedito, con Rajkovic centrale e Falasco che non giocava una partita intera da febbraio mentre Rosi le ha giocate tutte e come Mazzocchi o lo stesso Falasco hanno finito il match di Pescara esausti". 

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