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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Perugia, la quarantena di Greco: "Studio Velasco e scanso gli alibi. Vorrei restare al Grifo"

Il 33enne centrocampista scuola Roma: "Sudo in casa e coltivo sogni da allenatore, anche se mi manca la famiglia. Peccato lo stop dopo la Salernitana, alla ripresa prevarrà chi sarà più 'cattivo' mentalmente"

Il Grifo è tornato a essere squadra, come dimostra anche il modo in cui persino alcuni big come lui, Rosi o Iemmello hanno reagito a turno alla panchina: “Dal mio punto di vista essere un big, un leader, non passa dall'essere sempre titolare ma dai comportamenti. L'esempio bisogna darlo nella quotidianità. Anche quei giocatori importanti rimasti fuori hanno capito il momento e accettato un'esclusione che prima o poi capita a tutti, anche ai più grandi”. Difficile dire però cos'è mancato prima: “Si è sempre lavorato bene, anche se è normale che l'arrivo di un nuovo tecnico compora una fase di adattamento e delle difficoltà a cui si sopperisce con i risultati. Purtroppo noi abbiamo iniziato a perdere alcune gare di fila e in questi momenti quelle difficoltà vengono fuori. Calcisticamente parlando è un peccato essersi fermati proprio ora: sono convinto che avremmo proseguito in crescendo. Alla ripresa ci sarà un mini torneo con valori nuovi e chi partirà più 'cattivo' a livello mentale potrà trarne dei vantaggi”.

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Un peccato, ma secondo Greco è stato giusto fermarsi: “La situazione è grave e da un po' di giorni ho smesso anche di seguire le notizia perché avevo la testa piena: troppi esperti che non lo sono parlano e giudicano. La gente però sta reagendo bene e con grande empatia di fronte a queste difficoltà e in momenti come questi sono ancora più orgoglioso di essere italiano”. Come orgoglioso si sente di essere un grifone: “Ho un contratto fino a giugno e mi auguro di restare, perché ho ancora voglia di dare tanto, di giocare e mettere passione che n quello che faccio. Se il presidente, il direttore e il mister me lo chiederanno sarò felice, perché vuol dire che avrò dato qualcosa al Perugia, ma ora non è questa la priorità della società e di nessuno”.

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