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Coronavirus, il Perugia: "Grifoni tutti asintomatici e senza febbre, ma niente tamponi"

Una nota dello staff medico aggiorna sullo stato della squadra, in stand-by dopo la sospensione del campionato. Santopadre: "Gravi danni economici, ma è giusto fermarsi"

Dopo il primo caso di contagio da Coronavirus in Serie A, con il difensore della Juventus Daniele Rugani risultato positivo al Covid-19, si alza l'allerta in Serie B e naturalmente anche nel Perugia. Con i grifoni di Serse Cosmi in stand-by dopo la sospensione di tutti i campionati di calcio decretata dal Governo Conte, a parlare dello stato d'animo che si vive in casa biancorossa è il presidente Massimiliano Santopadre che è anche consigliere nella Lega di B. 

“È assolutamente giusto lo stop del campionato, era doveroso fermarsi - ha detto il numero uno biancorosso a 'gianlucadimarzio. com' -. Noi come Lega B ci siamo sempre attenuti alle decisioni governative. È un momento difficile e di grande paura, ma non dobbiamo far altro che attenerci a quello che ci dicono gli esperti. Io sono chiuso in casa come tutti i ragazzi del Perugia Calcio, siamo tutti in contatto con loro e li chiamo anche io personalmente. Ora c’è bisogno di senso civico e di responsabilità, la salute viene prima di tutto. Proporrò in Lega B di stoppare gli allenamenti fino a domenica perché ora è necessario soltanto stare a casa, poi lunedì si vedrà".

Uno stop degli allenamenti, questa la soluzione proposta dal Perugia che sta adottando tutte le precauzioni del caso e in un comunicato di oggi (giovedì 12 marzo) fa il punto sulle condizioni della squadra: "Lo staff medico  A.C. Perugia Calcio - si l egge in una parte della nota - precisa che i calciatori non hanno eseguito nessun tampone ma è stata effettuata solamente la misurazione della temperatura corporea con l’obiettivo di tenere la situazione sotto controllo". E infine: "Al momento tutti i giocatori risultano asintomatici e apiretici".

A preoccupare nel frattempo è anche il contraccolpo dal punto di vista economico: "Fra qualche mese emergeranno in tutta la loro gravità anche gli effetti economici di questa pandemia - ha spiegato Santopadre sempre alò sito 'gianlucadimarzio.com' -. Servirà un aiuto concreto del governo e qui, prima ancora che da presidente, parlo da imprenditore. Il problema vero in tal senso è il capitale merce che abbiamo investito finora, oggi giacente nei magazzini. Sarà difficile se non impossibile andare a venderlo fra qualche mese, soprattutto in settori come l’abbigliamento soggetti a repentini cambi di moda e di gusto. Però oggi è giusto che tutto sia chiuso ed anche il calcio deve adeguarsi a questo. Prima chiudiamo e prima ripartiremo facendolo, se servirà, con tutte le precauzioni del caso, come tutte le persone che malgrado la situazione hanno l’obbligo di recarsi al lavoro. Il calcio per l’esposizione mediatica che ha deve essere da esempio e quando sarà il caso di tornare a giocare ci dovremo far trovare pronti. Più che un fischio d’inizio, sarà un fischio di normalità alla quale tutti noi speriamo di tornare il prima possibile”.

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