rotate-mobile
Calcio

Per il calcio italiano è l'Epifania più triste: Gianluca Vialli non ce l'ha fatta. Quell'incrocio con il Grifo...

L'ex bomber di Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e nazionale si è dovuto arrendere al cancro dopo cinque anni di dura battaglia. I biancorossi, contro cui c'è un precedente di quasi trent'anni fa, lo ricordano commossi su internet

La vittoria dell'Europeo, vissuta con tanta partecipazione e gioia, aveva fatto sperare tutti che il peggio fosse oramai alle spalle, ma in pochi immaginavano che bestia terribile poteva essere il cancro. E così oggi, intorno alle 10, il calcio italiano ha dovuto fare i conti con un altro lutto terribile: Gianluca Vialli non ce l'ha fatta, il tumore al pancreas che nel 2017 gli era stato diagnosticato non ha dato scampo. La notizia, probabilmente nell'aria da tempo, non poteva non cogliere impreparata tutta l'Italia del pallone (e non solo), gettandola nello sconforto più assoluto.

Vialli, conosciuto per aver vestito con grande profitto le maglie di Cremonese (squadra della città che gli aveva dato i natali 58 anni fa), Sampdoria, Juventus, Chelsea e nazionale, era ricoverato in una clinica di Londra e qualche settimana fa aveva lasciato il ruolo di capo delegazione degli azzurri per sperare di vincere nuovamente questa malattia, ma questa volta, come detto, non c'è stato nulla da fare.

Nella memoria di tutti, ancor di più delle prodezze sul campo, resteranno i valori che ha saputo trasmettere, tra i quali arrivare al successo tramite il sudore, il sacrificio e l'amore per il proprio lavoro, merce rara nel calcio di oggi; infine il coraggio nel lottare fino alla fine contro un nemico che ancora una volta si è dimostrato troppo difficile da sconfiggere. Un insegnamento che non tramonterà mai.

VIALLI E IL PERUGIA - L'ex centravanti non ha avuto modo di frequentare molto, negli anni in cui giocava, lo stadio Renato Curi. Due sono i precedenti, uno con la maglia della nazionale, l'altro, quello forse più prestigioso, con quella della Juventus.

Partiamo con il primo. Nel 1988 il capoluogo umbro viene designato come sede dell'amichevole tra Italia e Scozia, che terminò con il successo della squadra allora allenata da Azeglio Vicini per 2-0 (reti di Giannini su rigore e di Berti) che era alle prese con la lunga preparazione al mondiale di Italia 90. Gianluca non segnò ma partecipò attivamente al successo degli azzurri.

La seconda visita nell'impianto perugino è invece datata 1994. Era la stagione in cui la città tornava a rivedere la luce dopo lo scandalo che meno di un anno prima aveva causato l'annullamento della promozione in B del Perugia (i fatti si riferiscono al famoso spareggio con l'Acireale), raggiunta poi sotto la guida di Castagner con un cammino da record. Proprio per festeggiare quel traguardo il presidente Luciano Gaucci volle organizzare un'amichevole con la Juventus che terminò 3-1 per la formazione bianconera. A spiccare è la doppietta di Fabrizio Ravanelli, che diventerà suo compagno di avventure, per il provvisorio 0-2, poi Brescia accorciò le distanze e sigillo finale di Cammarata. Il clima, in quel 25 di maggio, fu quello di festa: non c'erano i fenomeni bianconeri, Roberto Baggio in testa, impegnati nella preparazione al mondiale statunitense, Vialli sì. Che arrivò all'appuntamento al termine di un'annata a dir poco tribolata causa un'infortunio al piede rimediato calciando un rigore contro la Roma all'Olimpico alla seconda di campionato. Era una Juve in fase di ricostruzione, caratterizzata dal cambio di allenatore (da Trapattoni a Lippi) e non solo. E si può dire che Perugia portò bene al Gianluca nazionale, dato che contribuì in prima persona alle vittorie del club torinese negli anni a venire. C'è però un episodio, in occasione di quella partita, che lo contraddistinse: su richiesta di Ravanelli il numero 9 indossò la maglia di un gruppo ultras biancorosso, a chiara testimonianza della sua sensibilità. Che ovviamente mancherà a tutti.

IL RICORDO DELLA SOCIETA' - Così il Perugia Calcio lo ricorda nel giorno della sua scomparsa:

"Il presidente Santopadre e tutto ACPerugiaCalcio piangono la scomparsa di Gianluca Vialli, grandissimo bomber di Cremonese, Juventus, Sampdoria e Chelsea e della Nazionale italiana ed esempio di coraggio, forza e sportività.

Abbracciamo la famiglia in questo grande dolore". 

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Per il calcio italiano è l'Epifania più triste: Gianluca Vialli non ce l'ha fatta. Quell'incrocio con il Grifo...

PerugiaToday è in caricamento