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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ascoli-Perugia 0-1, le pagelle: Lisi disegna, Dell’Orco fa il regista e Chichizola finalmente si riposa

I giudizi sui biancorossi di Alvini dopo il successo al 'Del Duca': una vittoria che consente al Grifo di riavvicinarsi alla zona playoff

claudio sampaolo-2I giudizi sui grifoni di Massimiliano Alvini dopo la vittoria del Perugia al 'Del Duca' di Ascoli nella 21a giornata di Serie B. Un successo arrivato grazie a una magia su punizione di Lisi e che consente ai biancorossi di riavvicinarsi alla zona playoff.

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La difesa

CHICHIZOLA 7 di stima - Un portiere ingiudicabile, perché non ha fatto nemmeno una parata degna di questo nome, è sempre la sintesi migliore di come ha giocato la sua squadra. Basterà dire che ha sporcato i guanti al 47’ per la prima e unica volta (uscita alta di pugno), dopodiché si è limitato a dare sfoggio della sua abilità coi piedi per far ripartire l’azione da dietro. Ah... per essere uno dei portieri di B che subisce più tiri, ma fa anche più parate decisive, deve essere stata proprio una serata di memorabile riposo attivo.

SGARBI 6 - Ha, sulla carta, un pessimo cliente come Bidaoui, ma non lo soffre quasi mai. Giocando in aggressione, in anticipo, e soprattutto tenendo saldamente la posizione. Contate, al massimo, due percussioni oltre Falzerano. Al 69’ va di testa in anticipo sull’angolo di Beghetto, ma fallisce il bersaglio di poco.

ANGELLA 6,5 - Come Alvini comanda, insegue ovunque Iliev (e poi Tsadjoui) togliendo spazio e aria alle possibili giocate degli attaccanti. Una partita tosta, dopo le incertezze col Pordenone.

DELL’ORCO 7 - Lui in quanto a marcature in pressione, sempre in avanti, ovunque, su Ricci e chiunque altro, è il gemello di Angella. In più aggiunge una partecipazione allo scorrere della palla sempre puntuale. Non sbaglia un appoggio, lungo o corto che sia, e questo è un bel vantaggio per una squadra che giocando sempre uno contro uno non si può permettere di subire ripartenze su palle perse. È il regista occulto del Grifo.

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Il centrocampo

FALZERANO 6 - Grande applicazione anche in copertura, sia sulle poche sortite di Falasco (e poi D’Orazio) sia per supportare e raddoppiare vicino a Sgarbi. Questo encomiabile lavoro nella propria metà campo, però, lo fa essere meno lucido negli ultimi 16 metri, dove non sempre trova la soluzione giusta.

SEGRE 6,5 - Fosse per lui butterebbe l’ancora nella metà campo avversaria e sarebbe sempre perennemente alla ricerca di quel gol che non trova da 9 mesi (10 maggio 2021 con la maglia della Spal), ma la sua crescita passa anche per questo nuovo ruolo nel centrocampo a due che gli ha disegnato addosso Alvini. Intanto nella serata ascolana ha fatto tutto a puntino: tempi di gioco, contrasti, strappi quando serviva. E magari il gol lo troverà di testa, un fondamentale che conosce molto bene.

SANTORO 6,5 - Lui è più abituato del suo compagno di giornata a fare legna in mezzo al campo, ma è anche vero che non arriva come lui dalla serie A, bensì dalla Lega Pro. Però lì in mezzo non dà semaforo verde a nessuno e si fa vedere pure in appoggio sul centrosinistra.

LISI 7 - Dice: la barriera era messa male e non ha saltato. Un discorso abbastanza specioso che fa il paio con chi dice che De Luca tutto sommato ha segnato 4 reti su rigore. Ecco: facile realizzare dal dischetto? Normale tirare così bene una punizione, coi giri e la velocità giusta? No, ci vuole destrezza, addestramento e concentrazione. Semmai potremmo chiederci perché mai uno con un piede così fin qui non le ha mai tirate. Ma questi, come si dice, sono problemi di Alvini.

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L'attacco

KOUAN 6 - Parte bene sulla trequarti con un lob che manda in porta Matos (16’: atterrato ma l’arbitro non se l’è sentita di indicare il dischetto), poi con una incursione e una giravolta in area (31') conclusa irrimediabilmente troppo alta. Dà una mano a creare le sabbie mobili del pressing, nel mezzo, dove affondano gli ascolani, ma, come spesso gli accade non ha mai il guizzo decisivo negli ultimi 16 metri.

MATOS 7 - Bene, molto bene. Fa il pendolo sulla trequarti cambiando fascia, cercando e trovando spazio nelle ripartenze, facendosi sempre trovare smarcato, la cosa più importante per aiutare i centrocampisti quando alzano la testa. Un destro a lato dopo 29 secondi, il capitombolo in area giudicato regolare (una spinta alle spalle regolare?) e la puntata da brasiliano al 63’, in contropiede, per beccare il portiere controtempo. Idea ottima, ma la palla è finita a lato.

DE LUCA 6,5 - Fa un lavoro massacrante, comprese rincorse nella propria metà campo. E se è vero che la fase difensiva parte dagli attaccanti, De Luca è l’emblema di questa categoria di giocatori che non sa cosa sia l’egoismo. Leali gli spedisce sul palo un gran diagonale mancino, poi si sfianca talmente tanto da non riuscire a colpire nel giusto modo due palloni piovuti in area per la sua testa.

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I subentrati

OLIVIERI 6 - Raccoglie il testimone da Matos ed anche lui non lesina rincorsa all’indietro. Gli capita anche una mezza palla-gol (72’) ma Leali lo anticipa di un soffio.

BEGHETTO 6 - Presenta il suo mancino molto educato ai compagni. Una palla a spiovere per De Luca, poi un angolo per la testa di Sgarbi.

CARRETTA SV - È in fase di recupero e si vede, infatti fatica nel suo fondamentale migliore, lo scatto in velocità. Non gli riesce nemmeno di lucrare due angoli per perdere tempo.

FERRARINI SV - Non fa nemmeno in tempo a scaldarsi.

BURRAI SV - Per una volta che resta fuori, il Perugia fa gol su punizione. Ma si può?

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