Calcio serie B, ora la classifica del Perugia fa davvero paura. Ferrara punto di non ritorno?
Il ko con la Reggina ha segnato la svolta in negativo, ma ora più che mai bisogna scrollarsi di dossi tutti i fantasmi di sorta, specie un zona gol. Prima tappa la Spal dell'ex Oddo
L’1-1 strappato al Frosinone con grande corsa e determinazione sembrava aver tracciato la strada verso la salvezza, invece è accaduto l’esatto contrario. Il Perugia da quel momento ha messo insieme tre sconfitte consecutive e un pareggio, ma a preoccupare più che altro è l’involuzione del gioco, troppo prevedibile e privo dell’intensità necessaria per mettere in difficoltà l’avversario. Dalle parti di Pian Di Massiano si respira un clima quasi di rassegnazione a quello che può essere lo scenario futuro: si va dalla disputa dei playout fino ad arrivare addirittura alla retrocessione diretta. La classifica lascia pochi margini di interpretazione: attualmente i biancorossi sono diciassettesimi, vale a dire quartultimi in classifica con 35 punti, gli stessi del Brescia terzultimo. Le Rondinelle, dopo un lungo periodo difficile, hanno saputo rialzare la testa e solo lo scontro diretto sfavorevole le tiene nella posizione immediatamente inferiore a quella della squadra di Fabrizio Castori. A complicare ulteriormente il quadro i risultati dell’ultima giornata, che hanno ulteriormente accorciato soprattutto le distanze dal fondo ed è questa davvero la cattiva notizia. Mancano quattro partite e, anche se non è facile, bisogna ragionare per step: in primis evitare il baratro della C diretta e posizionarsi, se proprio bisogna disputare il doppio spareggio, in quintultima posizione; una volta messo in sicurezza il tutto tentare l’assalto finale alla sestultima piazza, attualmente occupata dal Cosenza a +3 sui Grifoni, che vale appunto la permanenza diretta nella categoria. Tutto è ancora possibile, ma il tempo inevitabilmente inizia a stringere.
SENZA PIU’ PROVE D’APPELLO – Il calendario mette di fronte ai biancorossi tre scontri diretti nelle ultime quattro partite. Gli avversari si chiamano Spal, Cagliari, Venezia e Benevento. Sarebbe indispensabile racimolare 4 punti nelle prime due partite e poi sperare di fare il pieno nelle ultime due e che si verifichino le seguenti condizioni: che i lagunari siano già salvi e i sanniti, ultimi, già aritmeticamente retrocessi. Ipotesi che con il passare delle settimane potrebbero divenire concrete, ma una cosa è certa: questi match sono delle finali e come tali vanno interpretati, giocando con testa libera e gambe che vanno. Altrimenti è dura.
PRIMA TAPPA IL MAZZA – Il focus deve necessariamente vertere sulla Spal, reduce anch’essa da una stagione piuttosto travagliata, squadra che segna con il contagocce ma che subisce anche poco. Il suo ruolino di marcia conta 34 punti, uno in meno della coppia Perugia – Brescia, con 6 punti nelle ultime 4 gare. Su questo bisogna far leva ma nello stesso tempo va interrotta l’astinenza da gol, che in casa biancorossa dura da 336 minuti. Troppi per un gruppo che deve sopravvivere.