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Calcio serie B, Baldini al Perugia: un'esperienza troppo breve per essere giudicata intensa

Dalla speranza della serie A al baratro: un riassunto delle tre settimane di permanenza del tecnico massese in biancorosso

"A queste condizioni non sono io la persona che può aiutare il Perugia". Questo è il concetto chiave espresso ai giornalisti (ma non solo) da Silvio Baldini all'atto di presentare le dimissioni da tecnico dei biancorossi. Un atto di profonda onestà per un uomo che ha provato in ogni modo a rianimare una squadra che mai ha dimostrato di essere tale in questo campionato, al netto naturalmente degli errori che lo stesso Baldini può avere commesso, non ultimi quelli di ieri (la formazione che ricalcava in buona parte quella di Como indubbiamente non aveva nè capo nè coda). I biancorossi sono malinconicamente ma meritatamente ultimi in classifica sia perchè l'allenatore ci ha messo del suo sia perchè, a suo dire, "questa squadra è formata da bravi ragazzi e giocatori ma troppo egoisti". E per quanto si è visto sul campo è veramente difficile dargli torto. Rispetto alla passata stagione si è perso il giusto atteggiamento, ma soprattutto la voglia di fare la corsa per il compagno, vera peculiarità di un gruppo, quello allenato da Alvini, che ha saputo letteralmente stupire e avrebbe potuto fare anche di più se qualcuno non si fosse messo di traverso senza una motivazione plausibile. Ma questo oramai è preistoria, c'è da ricostruire ancora e molto probabilmente questo ingrato compito toccherà nuovamente a Fabrizio Castori, salvo ripensamenti sempre possibili. E' anche possibile che nuovo possa anche essere il ds, con l'avventura di Marco Giannitti che pare sembra essere ad un passo dalla conclusione (e in questo caso pagherebbe colpe in buona parte non sue). Ma adesso proviamo a fare un passo indietro prima di vivere una giornata che si preannuncia ancora una volta scoppiettante.

IL DERBY PERSO E SUCCESSIVO RIBALTONE - Il 18 settembre scorso il Perugia viene sconfitto nel derby e, malgrado le smentite di rito, la permanenza di Castori è agli sgoccioli. Dopo il gol di Partipilo la partita dei Grifoni è praticamente finita e proprio la mancanza di reazione, già evidenziata in precedenti occasione, induce la società al cambio. Il giorno successivo viene indicato Baldini, reduce dall'uscita dal Palermo, come successore: non avendo iniziato il campionato con i rosanero avrebbe potuto tranquillamente allenare. 

IL SOGNO - Baldini dirige il primo allenamento il 20 settembre e la sua prima volta è un bagno di folla: i tifosi sperano di vedere una squadra che non abbia paura di giocare. Il 21 la presentazione con una frase che stupirà tutti: "Voglio la serie A". Il tutto malgrado la classifica già non fosse delle migliori. Parole che purtroppo gli si ritorceranno contro come un boomerang, come succede in questo spietato mondo del calcio.

IL CROLLO - Il calendario, dopo la sosta, mette di fronte tre squadre teoricamente abbordabili: Pisa, Como e Sudtirol. Sarebbe l'occasione giusta per iniziare una risalita comunque complicata. Risultato? Zero punti e gioco che continua a latitare. Se possibile le cose peggiorano anche, non si vede un'identità e una squadra che sappia stare in campo. Quanto accaduto ieri non è che la goccia che fa traboccare il vaso. Da non trascurare le reazioni, assai censurabili, alle sostituzioni di alcuni giocatori, evidentemente poco avvezzi ad appoggiare i metodi dell'ex tecnico. Infine la conferenza stampa e i saluti finali. L'ultimo atto di un'avventura troppo breve per essere giudicata intensa. 

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