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Calcio Pian di Massiano

Calcio serie B, il Perugia ha un nuovo direttore generale: Attilio Matarazzo

Reduce dall'esperienza di responsabile del settore marketing e dell'area commerciale della Lega di serie B, il neo dirigente approda al Grifo al posto di Comotto. Santopadre durissimo su Alvini: "Avrei potuto tenerlo fermo due anni"

Il Perugia continua a cambiare pelle. Dopo l'addio di Comotto, arrivato pochi giorni dopo la fine del campionato, ecco un dirigente dalla grande esperienza in fatto di marketing per assumere il ruolo di direttore generale. Il suo identikit corrisponde a quello di Attilio Matarazzo, originario di Benevento, che si occuperà degli aspetti prettamente organizzativi del club di Pian di Massiano.

Il suo curriculum è piuttosto importante, dato che ha ricoperto la mansione di responsabile del settore marketing e dell'area commerciale presso la Lega di Serie B e prima ancora nel Benevento Calcio. Ora è pronto a vivere un altro capitolo della sua storia professionale.

"Inizio un'avventura diversa rispetto al recente passato - esordisce così la new entry della società biancorossa - Mi reputo fortunato in quanto mi sono subito sentito a casa. Ho visto molte partite del Perugia, che ha disputato una stagione esaltante e alcune partite sono state veramente belle da vedere. Il merito è di chi è addetto ad accendere il motore, cioè gli attori non protegonisti il cui operato è determinante nel funzionamento della società. C'è una macchina organizzativa che va gestita. Il mio è un modo di lavorare un po' particolare: mi auguro si possano avere delle tavole rotonde anche con gli organi di stampa. A volte il confronto può essere utile per tutti. Sono veramente contento, ringrazio Santopadre per aver creduto sempre in me. Abbiamo tardato l'ufficialità perchè avevo proposte dalla serie A, ma ho scelto Perugia, ripeto, perchè mi sento davvero a casa". 

Matarazzo ha poi chiarito di "poter dare molto ma senza entrare nel discorso tecnico. Sappiamo di doverci preparare ad un nuovo tipo di calcio, dato che ci saranno otto squadre con proprietà straniere". 

In più, sul rapporto con Santopadre: "In Lega è un vulcanico. Dice sempre quel che pensa, cosa che può far sia del bene che del male. Ma se ci sono stati dei cambiamenti il merito è suo. E' benvoluto dai dipendenti perchè è sempre pronto a difendere tutti". 

Sul ruolo del marketing e sulla sua influenza: "Abbiamo chiuso il contratto con Ami (giochi virtuali) e Massimiliano è stato il primo a crederci. Dobbiamo accontentare i tifosi il più possibile perchè vedo che, soprattutto i più giovani, si stanno allontanando. Ci sono troppi controlli e vengono trattati come dei delinquenti. Questa è una tendenza che va invertita". 

Allora è più importante vendere il prodotto calcistico o la città? "Credo che bisogna far rete tra la città e la società. Serve un'unione e quindi le venderei entrambe. Dobbiamo poi capire cosa vogliamo fare per lo stadio, un biglietto da visita assai importante".

Infine, il primo obbiettivo è il seguente: "Dobbiamo iniziare a pensare a cosa possiamo fare per migliorare ciò che stiamo facendo". 

PRESENTE ANCHE SANTOPADRE

Anche il presidente Massimiliano Santopadre ha voluto presenziare alla conferenza, spiegando in primis i motivi della sua scelta: "Dico grazie a Comotto per quello che ha fatto per questa società e dove ci ha portato. Ad essere decisive sono state alcune competenze che lui non aveva. Con Attilio ci conosciamo da dieci anni ed era uno dei responsabili organizzativi e di marketing del Benevento Calcio. Non dimentichiamoci che aveva altre proposte".

Impossibile non affrontare l'argomento allenatore: "Castori ci darà esperienza e grande conoscenza della B, aspetto per me fondamentale. Abbiamo inoltre voluto continuare a dare continuità alla difesa a tre, che ci aveva dato le certezze più importanti. Senza contare il grande rapporto nel privato con il mister: quando ci battè con il Trapani ho scoperto un uomo dalla grandissima professionalità e dai valori come l'onestà. A quel punto ho pensato che prima o poi lo avrei chiamato".

Su Alvini non ci va molto leggero: "Ti comunicano le scelte quando hanno già deciso. Un vero pianto greco. Più si va avanti più si perdono valori quali passione, orgoglio, mantenere ciò che si dice. Da un lato ci ridi sopra, dall'altro ci rimani ferito. Siamo il Perugia e va rispettato, altrimenti si fa una trattativa ed in caso contrario si può stare fermi due anni. Non si può sempre perdere qualcosa di cui non ci si vuole privare". 

Infine la campagna abbonamenti: "Si dovrebbe partire a fine mese, precisamente tra il 27 giugno ed il 4/5 luglio. Stiamo cercando di capire il procedere dei lavori e del Covid, che speriamo sia alle spalle. Bisogna agire con raziocinio". La passione della gente è qualcosa da cui ripartire: a maggio ho visto un grande risveglio degli stadi italiani e non solo nelle partite di cartello. Mi auguro che le persone tornino a voler stare vicine alla squadra dal vivo. Bisognerebbe giocare il sabato e la domenica perchè si farebbe più share, le tv dovrebbero capirlo". 

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