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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

GRIFONERIE Alvini ristruttura la difesa e in attacco De Luca diventa sempre più decisivo

Con il Crotone (battuto 2-0 al Curi) un Perugia blindato con Lisi e Falzerano in copertura e nel finale 4-4-1-1. L’attaccante ha messo il piede sul 42% dei gol segnati

Che la batosta di Como fosse da catalolare come un episodio di pura deconcentrazione collettiva, figlia della vittoria di Ferrara e dei troppi, successivi pensieri in grande, era apparso subito chiaro. Se una squadra ha la migliore difesa del campionato, imbattuta in trasferta, significa che ha assimilato movimenti e posizionamenti, dunque non può prendere 4 gol in 28’, soprattutto non li può prendere in quel modo.

Dunque, Alvini e il suo staff non hanno dovuto inventarsi nulla di nuovo, ma semmai fare un ripasso veloce  e semmai modificare alcune piccole cose nella fase di “non possesso”.

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Per esempio, rispetto al modello-base del 3-4-1-2 (o 3-4-3 o 3-4-2-1 così Alvini sarà contento di tutti questi numeri…) che in Italia è rappresentato dall’Atalanta e in secondo ordine dal Verona e dal Torino, il Perugia ha messo in campo variazioni significative. Dall’alto della tribuna si vedeva chiaramente che la difesa non era “a tre”, uno contro uno come aveva spiegato Alvini, per ottenere lo stesso risultato in attacco. No, non solo né Sgarbi né Dell’Orco sono mai andati in sovrapposizione offensiva su Lisi e Falzerano, ma, di fatto, la difesa era quasi sempre 3+1 con uno dei due esterni chiamati a coprire il “lato debole”, visto che Marino che aveva piazzato due attaccanti sulla riga bianca per allargare la difesa. Dunque ecco che Lisi pensava più ad arretrare in marcatura su Borrello (attaccante largo a destra) piuttosto che aggredire Molina, che peraltro lo aspettava ben ancorato nella difesa a 4 del Crotone. Idem per Falzerano, che aveva un po’ più di libertà offensiva contro Sala, ma che si impegnava pure in lunghi ripiegamenti su Kargbo (punta schierata a sinistra). 

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Pressing

Dalla scacchiera così disegnata è emersa una situazione di stallo, saltata, però, non appena il Perugia ha cominciato a pressare alto, ricordandosi di cose già mandate a memoria. Il primo gol, esemplare, è nato da una incursione di Falzerano a destra, fermato fallosamente e dagli sviluppi del successivo calcio di punizione. Quando il Crotone ha provato ad uscire dall’area s’è trovato ben sei grifoni appostati (contro 6 calabresi): Segre, Santoro, Matos, De Luca, Lisi e Falzerano. Palla sfilata a Molina, due passaggi e gol.

Quindi: difesa ben salda, centrocampo attento e davanti grande movimento. Poi ogni tanto qualcuno pigia il tasto rosso e si va a caccia del pallone.
E quindi, come rilevato in sede di valutazioni dei singoli (pagelle), Mulattieri non ha mai tirato in porta, né tantomeno Kargbo e Borello, né, nella fase finale, Oddei, Maric e Giannotti.

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Summit

 Di più: quando Marino ha schierato tutti gli attaccanti a disposizione, per un po’ si sono perse le distanze. In particolare sulla sinistra del Perugia dove Dell’Orco e Lisi erano spesso presi in mezzo. Ed alla prima interruzione ci ha pensato il vicecapitano a richiamare l’attenzione prima di Alvini e poi di  un altro componente dello staff (il tattico?). Dell’Orco e Lisi hanno parlato e spiegato che cosa non andava. Dopo un minuto Alvini ha mandato sul terreno Righetti e Vanbaleghem togliendo De Luca e Lisi. Dunque Righetti terzino sinistro, Dell’Orco nel mezzo accanto a Curado e Kouan sottopunta dietro Matos per un 4-4-1-1 abbastanza inedito, che però ha sortito il contropiede del 2-0.

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Coop del gol

Se è vero che, per ora, si conferma il dato statistico delle squadre di Alvini (segnano in tanti, mai nessuno in doppia cifra, il Perugia è già a quota 9 diversi marcatori) va anche sottolineata la prova di De Luca. Non ha fatto gol per “colpa” di un rimpallo involontario sulla testa di Canestrelli, ma ha servito assist e lavorato per la squadra. Se poi vogliamo proprio quantificare statisticamente il suo avvio di campionato, c’è un dato che bisogna tenere bene a mente: con 4 reti e 2 assist ha preso parte a sei gol su 14 totali. Dunque ha inciso nel 42% delle reti perugine. Un trend che lo porterà lontano.

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