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GRIFONERIE di Claudio Sampaolo – Il catenaccio-aggressivo regge per 70’, ma col Cittadella è un pari che fa classifica

Marcature strette e contropiede fino al gol del pari veneto, poi Matos sbaglia due gol. Ora i playout sono a 6 punti. Le pagelle


sampaolo-1-2Spiegare questa partita a chi non l’ha vista, stavolta può essere una parete di sesto grado delle analisi calcistiche. Perché, diremo in rapida sintesi, il punto preso dal Perugia è ottimo, nonostante le palle-gol fallite sull’1-0 e sull’1-1. E paradossalmente dopo aver bloccato il Citta per un’ora con uno schieramento ultradifensivo (Ghion difensore aggiunto, a uomo sul trequartista Antonucci e Matos sul regista avversario, Pavan), appena Alvini ha provato a cambiare marcia sono arrivati sia il pareggio dei veneti, sia quattro palle-gol una in fila all’altra del Grifo, tre in contropiede. E sì, perché ormai, nonostante anche Gorini abbia sentenziato alla vigilia che “il Perugia gioca come l’Atalanta” , in verità, come ci è capitato già di rilevare, trattasi di “catenaccio aggressivo”. Il Perugia, insomma, ha affrontato il Cittadella come se fosse una provinciale al cospetto di una grande del campionato. Senza timore, ma molto molto aggrappato alla difesa con sana consapevolezza.

Alvini può anche fare battute sui numeri che non rappresentano i suoi schemi, ma converrà che passare da un centrocampo a due con Kouan vertice alto sul regista avversario a quello che s’è visto col Cittadella, cioè un cono rovesciato con la punta arretrata, Ghion, a uomo, a tutto campo su Antonucci, arrivato qui con la fama di uomo assist (5) non è la stessa cosa. Di più: sul regista veneto si è spesso sacrificato Matos, peraltro senza perdere lucidità immediata, come dimostrato nell’azione del gol. Forse, però, gli sforzi li ha pagati nel finale, perché l’attaccante brasiliano s’è letteralmente mangiato due gol: al 72’, e sarebbe stato il colpo del ko ed all’81’, con il pareggio acquisito dal Citta che ha continuato imperterrito a macinare gioco.

La “mossa” di Alvini che ha cambiato le carte in tavola è arrivata, a sorpresa, attorno al 70’. Quando Gorini ha tolo dal campo Pavan, il suo regista, delegando il compito a Branca e D’Urso, il tecnico del Perugia ha liberato Ghion mandandolo a pressare alto sul centrocampo avversario, lasciando Antonucci, fino a quel momento annullato, ad una marcatura da inventare, probabilmente a zona a seconda di dove si fosse piazzato. Secondo noi un errore, perché Antonucci senza più il fiato sul collo è andato a infilarsi tra Dell’Orco e Lisi, piazzando uno spunto che solo la prodezza di Chichizola ha mandato in angolo. Che poi da quel corner, uno dei tanti, sia arrivato il mezzo autogol di Vanbaleghem è solo un dettaglio.

Che cosa vogliamo dire? Che avere coscienza dei propri limiti, cercare di non perdere partite difficili è cosa buona e giusta, diciamo da squadra che vuol mettere fieno in cascina per arrivare il prima possibile alla salvezza. E del resto, se quasi contemporaneamente il “maestro” Gasperini vinceva con la Juve, prima mettendo un difensore in più e poi mandando De Roon a uomo su Dybala, Alvini ha poco (eventualmente) da rimproverarsi. Semmai riflettere sull’aver liberato Antonucci, ma siccome sull’altro piatto della bilancia ci sono le due reti fallite da Matos, il gran tiro dal limite di De Luca e il piattone in mischia di Segre, può anche andar bene così. I playout sono a 6 punti e tanto basta per non sconfinare con la fantasia.

Chiudiamo con le pagelle della serata: Chichizola 7; Sgarbi 6,5 Curado 6,5 Dell’Orco 6,5; Falzerano 6 Segre 6,5 Ghion 6 Santoro 6 Lisi 6; Matos 6,5 De Luca 6.

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