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Calcio serie B, Castori parte subito all'attacco: "Il mio Perugia dovrà avere fame e idee"

Il nuovo allenatore dei Grifoni, che avrà il non facile compito di non far rimpiangere Alvini, è stato presentato questa mattina al Curi in un'affollata conferenza stampa. I suoi principi di gioco appaiono chiari sin da subito

Dopo l'addio di Alvini, annunciato oggi ufficialmente dalla Cremonese, il Perugia ha scelto di virare sull'usato sicuro. Del resto dieci promozioni, di cui due dalla B alla A, non possono passare inosservate ed ecco dunque che Massimiliano Santopadre e i suoi collaboratori scommettono sull'esperienza di Fabrizio Castori, che torna dunque in pista pochi mesi dopo un esonero, quello di Salerno, sopraggiunto soprattutto per colpe non sue. Il tecnico di San Severino Marche, in occasione del primo atto con la sua nuova realtà, ha mostrato subito i proverbiali "occhi della tigre": pochi proclami e tanto, tanto lavoro. La speranza è che ovviamente la squadra possa trarne giovamento in una stagione che non si preannuncia delle più facili viste le formazioni importanti ai nastri di partenza. Non c'è però spazio per la paura o timori reverenziali che siano: è questo uno dei messaggi che è trapelato nella conferenza stampa di presentazione avvenuta stamattina al Curi in una sala stampa piuttosto affollata.

IL SALUTO DEL DS - Era presente alla conferenza anche il direttore sportivo Marco Giannitti, che come nel suo stile non si è dilungato troppo sui particolari che hanno contrassegnato queste giornate piuttosto calde e non solo sul piano meteorologico: "Colgo l'occasione per rivolgere un saluto pubblico a Gianluca Comotto, compagno di questi due anni intensi e di successi. Per quanto riguarda il mister Castori siamo contenti di averlo portato qui, la sua esperienza può rivelarsi molto importante. Siamo andati anche sull'uomo, la cui umiltà lo contraddistingue. Infine faccio gli auguri alla società per i suoi 117 anni di storia". 

IL PROTAGONISTA

Ovviamente il volto più atteso era quello del nuovo allenatore, che ha subito fatto capire, senza alcun giro di parole, quelle che sono le sue intenzioni.

L'APPROCCIO - Queste le primissime parole in biancorosso di Castori: "Intanto ringrazio tutti per l’accoglienza ricevuta, che già mi mette in condizione di dovermi sdebitare. E’ un motivo in più per essere ancora più impegnato. Che giocatori mi servono? Quelli che siano funzionali al mio modo di fare calcio, dal quale non mi posso discostare. Quando il direttore mi ha chiamato già era a conoscenza di questo. La collaborazione è fondamentale: voglio avere gente che ha fame e che vuole affermarsi, non sono importanti i soldi, ma le idee. Sono dei concetti a cui non rinuncio mai".

UN CURRICULUM RICCHISSIMO - Dieci appunto sono le promozioni ottenute: "Io ho scalato le categorie da solo. Non mi sento arrivato, ho la stessa passione che avevo quarant’anni fa. Ho l’aggressività e il veleno giusto. Mi piace guardare avanti e pensare di poter fare una stagione importante".

LE MOTIVAZIONI - "Cosa mi ha spinto ad accettare? Da ottobre in poi sono venuto spesso a vedere le partite. Ho visto una squadra con dei concetti di gioco vicini al mio pensiero ed in questo modo la strada può essere aperta. Il direttore ed il presidente sono stati convincenti. Avere identità di pensiero aiuta molto".

UNA B DI LIVELLO ALTISSIMO - Il campionato prossimo annovererà piazze storiche: "Quest’anno è dura sul serio. Alcune squadre non possono non presentarsi con organici competitivi, ad esempio il Parma che non può sbagliare per due stagioni di fila. Ma ritengo che non bisogna lasciarsi ingannare dai nomi, servirà correre".

GRIFONI DOC - Prima di intraprendere questa nuova avventura immancabile la consultazione con Pagliari: "Mi ha detto che andavo in una piazza favolosa ed importante. Non posso non citare anche Cosmi e Novellino".

FOTO GALEOTTA - In molti sono rimasti impressionati da quell'immagine che ritrae Castori seduto su una panchina a Vietri sul Mare, anche se una precisazione è d'obbligo: "Mi ero ripromesso di non parlare di Salerno dato che sino al 30 giugno sono ancora sotto contratto. Su questa foto ci hanno un po’ romanzato, a casa mia non prendeva e allora sono uscito. Certamente ci stava un po’ più di riconoscenza". 

SIMILITUDINI CON IL PASSATO - Facendo un raffronto con il gioco praticato dal suo predecessore Castori ammette che "alcuni dei miei concetti li ho notati. Massimiliano ha fatto un ottimo lavoro. Il mio pensiero è quello di attaccare la profondità: dico sempre che lo spazio è il nostro miglior giocatore e dobbiamo farlo giocare".

NIENTE RETROPASSAGGI - Castori si è mostrato particolarmente allergico a questo fondamentale: "Sono cose che mi fanno incavolare come una bestia. Una volta il pubblico fischiava il retropassaggio; certo, il portiere si può usare, ma bisogna ricordarsi che la porta sta dall’altra parte".

UN CASO "INGLESE" - Il tecnico marchigiano ha rivelato che, ai tempi del Carpi, il gioco da lui praticato fu oggetto di analisi dei giornali inglesi: "Eravamo ultimi in questo fondamentale, ma primi per conclusioni verso la porta. Il Times di Londra su questo ha scritto un articolo, chiamandomi “Il Becchino del Tiki Taka”. Tenere palla serve a poco, bisogna cercare la profondità e correre".

CONCLUSIONI - Cosa dirà ai suoi giocatori il mister durante il primo incontro? Ecco la risposta: "Non saprei. Sicuramente dirò loro come dobbiamo giocare, cose essenziali. A fare la differenza saranno i comportamenti, le parole servono a poco". 

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