Calcio serie B, il Perugia ha presentato Renzo Castagnini: "Sono fiducioso, ci tireremo fuori da questa situazione"
Nel pomeriggio il primo contatto con la stampa per il nuovo direttore sportivo che ha preso il posto di Marco Giannitti, "saltato" dopo il ko con il Sudtirol. C'era anche Santopadre
Classe 1956 da Reggello, provincia di Firenze (lo stesso paese che ha dato i natali ad un altro dirigente influente come Franco Baldini), Renzo Castagnini è stato chiamato nella giornata di ieri al capezzale di un Perugia profondamente malato, che da settimane sta cercando di trovare la chiave giusta senza grande successo. Sarà lui dunque il direttore sportivo che dovrà contribuire a traghettare questa squadra fuori dalla tempesta in cui si è infilata con le proprie mani e apportare i giusti e doverosi correttivi nel mercato di gennaio.
L'erede di Giannitti non è nuovo al Curi: non è passata infatti inosservata la sua presenza al Curi in occasione del match con il Parma, ma a dire che fosse un segno nel destino ce ne corre. Oggi pomeriggio, intorno alle 16, si è tenuta la presentazione alla stampa dopo una sua prima apparizione all'allenamento di stamani.
LA SITUAZIONE ESISTENTE - Così Castagnini ha aperto il dialogo con i giornalisti: "Difficile dare una valutazione. È normale che non ci sia da scherzare e bisogna analizzare la situazione per quello che è. Ho accettato di venire qua per tre cose. In primis la storia del club ed è un onore. Ieri sono stato con il presidente e mi ha fatto vedere strutture ed organizzazione, straordinaria. Ho riscontrato che ci sono tutte le condizioni per lavorare. Poi ho stima del mister, che volevo a Palermo. Infine ho seguito il Perugia come le altre di B e ritengo possa fare bene. E’ chiaro che i giocatori non hanno reso per le loro qualità. Sarà questo un motivo in più per cercare di dare un aiuto a tutti".
I RETROSCENA - Ecco come è nata questa nuova opportunità: "Ero in Sudamerica, poi ho detto al presidente che sarei tornato. Poi ci siamo incontrati. C’è stato subito un grande feeling con un uomo passionale, deciso e voglioso di fare bene. Questo è stata un’ulteriore molla che mi ha spinto a venire".
LE RAGIONI DI UNA CRISI - "Dico quello che mi hanno raccontato. Succede spesso che le squadre le completi a fine mercato. Durante la preparazione la squadra ha avuto intoppi ed infortuni e questo rende difficile creare un gruppo solido. Ci vuole anche fortuna a volte. Poi i cambi di allenatore. In questa fase la squadra perde qualcosa. Ho visto l’allenamento stamattina e ho riscontrato che ci sono le giuste condizioni. Io motivatore? Sono abituato a dire la verità e le cose in faccia, è così che bisogna comportarsi".
UN GIUDIZIO SUL GRIFO - Il neo ds conosce ha un'opinione chiara sulla squadra biancorossa: "L’ho vista anche contro Parma e Reggina: nella prima partita ha subito poco, nella seconda ha sfruttato dei contropiedi micidiali. Domenica invece è stata una prestazione sotto certi aspetti sfortunata: è vero che loro avevano preso un predominio iniziale, ma c’è stato equilibrio. Forse pesa il Curi, ma tutto questo sarà risolvibile standoci dietro e lavorandoci. Questo stadio, dove ho sempre perso in passato, deve diventare un fortino".
LE QUESTIONI PIU' URGENTI - "Un direttore sportivo deve parlare con l’allenatore a cui spettano giustamente le scelte. Se viene da me un consiglio glielo do. Poi è normale lavorare sulla testa. Fortunatamente questa è una squadra allenata. C’è da fare qualche risultato per mettere la testa a posto".
NUOVI (POSSIBILI) ARRIVI - Da due giorni con la squadra si allena il difensore ex Carpi e Palermo Alja? Struna, nazionalità slovena e svincolato: "Lo stiamo valutando. Ma ora dobbiamo concentrarci a fare i punti prima che il mercato arrivi. Servono gli occhi della tigre".
CONCLUSIONI - C'è già stato un primo brevissimo incontro con i calciatori: "Li ho visti stamattina 5 minuti. L’umore non è dei più felici ma è normale e va anche bene perché è un discorso di responsabilità. A noi spetta il compito di aiutarli a migliorare. Tutti dobbiamo essere pronti a lottare e sacrificarci". Su Angella e Rosi, ai margini della squadra: "Domani ci parlo e vedremo cosa è meglio fare per il Perugia. Nel frattempo ho sentito diverse campane...".
PRESENTE ANCHE SANTOPADRE
Alla conferenza ha partecipato anche il presidente Massimiliano Santopadre che non ha mancato di far sentire il suo pensiero. Non mancando di spiegare le ragioni della scelta ed esprimendo il pensiero su chi ha dovuto lasciare la società all'indomani della disfatta con il Sudtirol: "Intanto voglio ringraziare il suo predecessore, Giannitti, per quanto ha fatto per questa società. Sulla scelta ha pesato il curriculum. È un uomo di grande esperienza e vedevo che costruiva delle squadre importanti con le risorse esistenti, cioè dei giovani o giocatori “sconosciuti” che è una cosa importantissima. Questo club vive di queste situazioni e non solo sotto la mia gestione. Vorrei ricordare Castagner e Cosmi che erano alle prime armi".
Infine le sue sensazioni sul momento che il Perugia sta vivendo: "È ovvio che sono preoccupato, soltanto uno stolto non lo sarebbe. Ma sono anche carico dato che so che questa squadra ha dato 1, valore sotto il quale è difficile andare. Vogliamo fare di tutto per fare salire questo punteggio fino ad uno standard mentale qualitativo e fisico che ci possa permettere di uscire di questa situazione. Io ci credo al 100,%, mollare sarebbe da stupidi ed incoerente con quello che facciamo. Voglio lottare, ben conoscendo gli errori commessi".