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Martedì, 23 Aprile 2024
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Si torna al votp? Dimissioni Marini, il Pd e a Articolo Uno avvertono i propri consiglieri: "Non si può andare avanti.. no ai furbetti"

I vertici dei due maggiori partiti della coalizione, che appoggiano la Marini, temono un voto da poltronari per arrivare alla fine della legislatura. Verini ed ex Bersaniani chiedono di staccare la spina subito e andare al voto

I timori di un centrosinistra a guida Pd arroccatto a Palazzo Cesaroni e Palazzo Donini, per un anno, nonostante lo scandalo Sanitopoli, resta alto a 24 ore dal voto sulle dimissioni della Presidente Catiuscia Marini. L'ipotesi che la maggioranza respinga le dimissioni serpeggia da giorni sui banchi della maggioranza tanto che i vertici di importanti partiti come il Pd, singoli consiglieri come Brega e Leonelli e lo stesso Movimento Articolo Uno - un consigliere regionale - si sono mossi in anticipo per disinnescare questa bomaba politico ed economica. Il commissario del Pd, Valter Verini, è stato chiaro: "Lo scioglimento del consiglio regionale  e le elezioni anticipate sono inevitabile. Le dimissioni della Marini vanno accettato per due motivi: sono condivise dal partito e poi sono irrevocabili".

Anche l'ex segretario Leonelli è indirizzato verso queste posizioni. Brega è andato a gruppo  misto anche perchè è prossimo a lasciare la politica per sempre. Al grido di staccare la spina è arrivata anche la sinistra: ovveroil Movimento Articolo Uno. "I passaggi che attendono il Consiglio regionale dovranno per ogni forza politica essere trasparenti e avere come obiettivo l’interesse della regione. crediamo che ormai non ci siano più le condizioni per andare avanti, data L assenza di compattezza nella maggioranza, nonché L attuale assenza di un progetto di rilancio fondato sulla trasparenza del comparto sanitario e, in generale, di tutti i settori che riguardano la pubblica amministrazione". 

Articolo UNO si candida a presidiare i prossimi passaggi, respingendo ogni tentazione di speculazione politica, al fine di recuperare sintonia con i cittadini umbri: "Accanto alla critica e alla profonda analisi della vicenda, occorre insieme lavorare per cambiare quello che si è determinato e che non ha funzionato. Questo è l’unico modo, riteniamo, per contendere e riproporsi credibilmente alla guida della regione".I consiglieri sono avvisati... non votare le dimissioni sarebe la fine politica e un ulteriore crisi economica per l'Umbria già fortemene provata dalla crisi internazionale.

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