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Un dibattito sulle fontane, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua

Bene essenziale ed elemento cui dipende la nostra sopravvivenza. L’acqua è anche elemento artistico e architettonico, e la sua massima realizzazione è proprio nelle fontane cittadine

Lo scorso 22 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 nell'ambito delle direttive dell'Agenda 21, risultato della conferenza di Rio.
Oggi, più che mai, il tema dell'acqua è al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica e dei cambiamenti sociali: è un bene essenziale in grado di conferire nuova vita, ma anche un elemento di cui tutti dipendiamo.

L'importanza dell'acqua nella società moderna è oggi più che mai rilevante e rappresenta uno dei temi più dibattuti nell'opinione pubblica e nei cambiamenti sociali in corso.
L'acqua è infatti un bene essenziale in grado di donare nuova vita, ma anche un elemento fondamentale su cui tutti noi dipendiamo.

Tuttavia, nel corso del tempo, l'acqua ha anche rappresentato un'occasione di socializzazione per le comunità.
I nostri nonni, ad esempio, si incontravano spesso alle vecchie fontane per prenderla e scambiare quattro chiacchiere.
Oggi, invece, le nuove generazioni hanno a disposizione moderne App per intercettare le fonti urbane, caratterizzate da design e modalità di utilizzo all'avanguardia. In ogni caso, l'importanza dell'acqua come bene comune e come fattore di coesione sociale rimane fondamentale, anche in un mondo sempre più digitale e tecnologico.

Le fontane: elemento di un convegno interessante

Molto importante anche il ruolo assunto delle fontane nel corso della storia: esse raccontano di un rapporto ancestrale e vitale che nel corso del tempo ha trovato esplicazione nella tecnica e oggi anche nella tecnologia e nell’arte, nella quale il protagonismo dell’elemento naturale si è fuso dando vita a creazioni originali, monumentali, in alcuni casi addirittura fantastiche, destinate a caratterizzare contesti urbani e suburbani di ogni epoca.

Tra i tanti dibattiti e convegni avvenuti nel corso della Giornata Mondiale dell’Acqua c’è quello organizzato da Umbra Acque e dalla Galleria Nazionale. Un “simposio” dedicato alle fontane che sono divenute elementi architettonici dal valore iconico, sintesi plastiche di un rapporto, quello tra l’uomo e la natura, divenuto attraverso la creatività degli artisti contestuale espressione di benessere e civiltà. L’evento si è tenuto alla Galleria Nazionale dell’Umbria lo scorso 22 marzo.
Presidente e Direttore (1)-2

Le parole di organizzatori e amministrazione

“Ringrazio tutti i partecipanti a questo importante incontro” ha detto il presidente di Umbra Acque, Filippo Calabrese che ha portato alla platea i saluti della Ad, Tiziana Buonfiglio “durante il quale si sono alternati relatori di grande prestigio che hanno dato lustro alla Giornata mondiale dell'acqua che la nostra società celebra immancabilmente ogni anno”.

Il vicesindaco Gianluca Tuteri, ha ricordato l'importanza dell'acqua per la nostra salute, incentivando l'utilizzo dell'acqua del sindaco: “Non facciamoci illudere dai messaggi fuorvianti della pubblicità. L'acqua del rubinetto è buona, controllata e fa bene: facciamo quindi attenzione alle bufale che ci conducono sulla cattiva strada e imbrocchiamo la strada giusta, ovvero mettiamo in brocca l’acqua del Comune."
Presidente e Margaritelli (1)-2

Acqua e arte: un binomio esclusivo

È indubbio quanto emerso da questo incontro: l’elemento dell’acqua e l’arte sono strettamente collegati non soltanto da un punto di vista filosofico, ma anche oggettivo. Come ha ben detto il direttore della Galleria nazionale, Marco Pierini: “Il filo rosso che collega acqua e arte è l'uomo: la fontana è infatti simbolo di sviluppo di civiltà, di ricchezza e prosperità. Nei secoli è stata simbolo di potere e ci piace ricordare che oggi viene sempre di più assimilata a uno spazio pubblico, simbolico, a un luogo dove ci si ritrova, si discute, ci si confronta”.

“L'acqua è un segno per tutti noi” ha aggiunto don Simone Sorbaioli vicario generale di Perugia-Città della Pieve – “un bene comune e primario che va tutelato. Ma l'acqua è anche un simbolo di rinascita, rigenerazione e di sviluppo e di condivisione con il prossimo”.

Nel corso dell’incontro, Veruska Picchiarelli, storica dell'arte, ha parlato de “Le fontane medievali come scenario privilegiato dell'arte pubblica”, focalizzandosi a lungo su la Fontana Maggiore di Perugia, mentre Carla Scagliosi ha analizzato “La fluidità delle forme. L'acqua come elemento fondante dell'arte barocca”.

Ad Andrea Margaritelli, presidente dell'Istituto nazionale di Architettura, sono state affidate le conclusioni del convegno: “ ? fondamentale, come ha detto il direttore Pierini, difendere l'acqua sia come materia che come spirito, come uno degli elementi intorno a cui oggi si muovono le nostre città”.

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