LA MAIL dei lettori | Questa non è una regione per giovani... anche in ambito sanitario
Riceviamo e pubblichiamo la mail di un nostro lettore sul sostegno e sulle politiche (mancanti) per i bambini e giovani.
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Come nel film dei fratelli Cohen, potresti tornartene a casa senza capire la fine, o con quel senso di incompiuto che ti lascia pensare e ripensare... questo è quello che può capitarvi se accompagnate vostro figlio in età pediatrica all'ospedale di Perugia, perché la regione Umbria pare aver deciso di puntare sul vecchio, o meglio di trascurare il bambino, lasciando andare ogni progetto di pronto soccorso pediatrico, dove un neonato si troverà ad aspettare (2 ore per la personale esperienza) in fila con decine di adulti, in attesa non di una visita specialistica, ma di un foglio, un semplice lasciapassare verso la pediatria. Arrivati in pediatria vi troverete a rifare la fila, per poi essere visitati da una dottoressa (molto gentile) che però essendo alla fine del suo turno lascerà la "burocrazia"
Per le dimissioni al personale subentrante, il quale dopo una bella attesa per il passaggio di consegne ricomincerà a fare le sue visite (in completo disaccordo con il precedente medico) ed esami fino quando il genitore, capendo che non si arriverà ad una qualsiasi conclusione, deciderà di andare verso casa sperando di trovare un pediatra privato (è questo l'obiettivo della politica di questa regione? ) alla sera o al mattino. Allora visto che si è deciso di lasciare all'ultimo posto i bambini in Umbria, tanto che per ogni intervento salvavita si deve partire in elicottero (che arriva dalle Marche ma può volare solo con tempo che lo consenta e a determinati orari) verso le regioni limitrofe per la mancanza di personale specializzato ed attrezzature, non sarebbe più utile invece di assumere medici e infermieri assumere piloti di elicottero?