Riapertura spogliatoi Santa Giuliana
Riapertura degli spogliatoi dello stadio Santa Giuliana Siamo alle solite; dopo un iniziale periodo di disorientamento e sconforto, legato alla desolante impotenza nei confronti del Covid, che a più riprese ha messo in ginocchio il mondo intero, stiamo lentamente e faticosamente tornando alla normalità. Ma con le dovute eccezioni. Lentamente è un avverbio che non è sinonimo di immobilismo, come pure faticosamente non è coincidente con impossibilità. Però nel mondo sportivo perugino c'è una situazione che corrisponde perfettamente al concetto di “immobile” e “impossibile”. Stiamo parlando della struttura tra le più famose, nobili e conosciute della città, lo stadio di atletica Santa Giuliana di Perugia. Nel marzo del 2020 fu giustamente chiuso per l'imperversare del coronavirus, al pari di tante altre strutture, sportive e non. Lo stadio ritrovò faticosamente una sua dimensione con l'estate, quando si permise a una ristretta cerchia di tesserati di riprendere possesso di piste e pedane. Attenzione, solo piste e pedane, perché gli spogliatoi rimasero chiusi inesorabilmente. Giusto, ma tale decisione coinvolse anche gli unici due bagni esterni, con il maleodorante risultato che gli atleti (e gli allenatori) sono stati a lungo costretti ad espletare i loro bisogni infrattandosi letteralmente in pochi angusti spazi tra alberi, angoli più o meno nascosti o nel parco sovrastante la struttura. Questo per oltre un anno, fino a che, forse anche mossi a compassione da una mia lettera inviata a un giornale, i dirigenti comunali presero la “storica” decisione di riaprire i bagni per porre fine a quella fogna a cielo aperto che ormai era il regno di mosche e zanzare. Adesso, con le vaccinazioni a tappeto e la concomitante minor aggressività del virus, la situazione è drammaticamente migliorata, al punto che quasi tutto, pur mantenendo le precauzioni necessarie (igiene delle mani, distanziamento e uso della mascherina al chiuso o in caso di assembramento), sta tornando quasi alla situazione precedente. Quasi, per l'appunto. Infatti il Santa Giuliana mantiene ancora chiusi ermeticamente gli spogliatoi, in attesa forse di riaprire quelli super riservati agli artisti di Umbria Jazz (e inaccessibili da sempre per tutto il resto dell'anno), in programma come al solito nel mese di luglio, quando la struttura sarà implacabilmente vietata agli sportivi per almeno un mese. E' assolutamente incivile, a questo punto, costringere gli atleti che frequentano la struttura ad arrivare già in tenuta sportiva, magari dopo essersi cambiati frettolosamente in auto o chissà dove. Il lato più tragico è poi la “ripartenza”: chi, dopo aver corso, deve continuare la propria giornata lavorativa, di studio o sociale, è costretto, nascondendosi come un ladro, a vestirsi con abiti civili senza poter fare la doccia, con ovvie conseguenze legate alla propria igiene e all'aspetto esteriore. Ho la fortuna di poter usufruire di impianti sportivi anche in altre città e in altre regioni, e devo constatare con amarezza che la situazione che sto descrivendo è isolata e riservata al solo stadio Santa Giuliana. Penso che questa lezione di inciviltà debba aver termine, anche solo per poter salire in pulman, usufruire delle scale mobili e andare in mezzo alla gente senza porsi l'amletico dubbio se è prevalente il cattivo odore del sudore rappreso o del profumo che coprendo tutto lascia una scia altrettanto sgradevole (in ricordo dei reali del 18° secolo, quando il sapone era letteralmente sconosciuto). Dottor Pompeo d'Ambrosio