Manifestazione anti-carne a Perugia, mostrate immagine choc: "Cambiare stile alimentare è possibile"
Riceviamo e pubblichiamo questa nota sulla manifestazione contro gli allevamenti e l'industria della carne che si è svolta nei giorni scorsi a Perugia. Un punto di vista destinato a far discutere ma che ormai fa parte della nostra società. Buona lettura e come sempre il lettore si farà la sua libera opionione a riguardo.
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La manifestazione "Cube of the Truth", promossa dall' organizzazione “Anonymous for the Voiceless” svoltasi il 9 marzo a Perugia, con tanto di cittadini in maschera ha mostrato la cruda realtà dell’industria della carne. In piazza per informare i passanti della violenza che si nasconde dietro le scelte alimentari più comuni. Un esperimento sociale nel quale i passanti si sono trovati ad imbattersi all'improvviso tra le vie dello shopping in strani attivisti mascherati con in mano tablet e Pc. Dagli schermi venivano mostrate scene comuni di allevamento e macellazione degli animali cosiddetti “ da reddito”.
Un evento dal forte impatto emotivo sui passanti, che per lo più osservano i video rendendosi per la prima volta consapevoli di una realtà che non conoscevano. Gli attivisti coinvolti coprono i loro volti per rendersi anonimi di fronte allo spettatore per far risaltare soltanto il loro messaggio: la sofferenza degli animali di fronte ad un’ inutile prigionia ed una crudele morte. La FAO calcola che nel 2011 sono stati almeno 117 miliardi gli animali tenuti imprigionati in allevamenti e poi destinati al macello ma ad essi va aggiungo il numero esorbitante di pesci pescati: circa 154 milioni di tonnellate ogni anno. Per la produzione di “cibo di origine animale” (carne, pesce, latte, uova, ecc.) questi individui vengono trattati come oggetti.
Gli animali non-umani negli allevamenti intensivi sono costretti a vivere in spazi ristrettissimi, incatenati o chiusi in gabbie sovraffollate per poi essere uccisi nei macelli spesso dopo una lunga agonia. Gli attivisti sono scesi in piazza per incuriosire i passanti e spingerli ad informarsi in modo autonomo su questa realtà scomoda e occultata dando voce a chi una voce in capitolo non l’ha mai avuta. Uno stile di vita che tutela la vita degli altri esseri viventi esiste, ed è alla portata di tutti attraverso nuove facili scelte alimentari. Non consumare prodotti che derivano dalla morte e dallo sfruttamento animale è un passo che sempre più italiani stanno facendo spinti da sentimenti di empatia e consapevolezza verso l’impatto ambientale dei cibi animali. I ragazzi e le ragazze dietro le maschere fanno del loro meglio per accelerare questo oramai inevitabile cambiamento verso un mondo più etico ed equo.
La manifestazione è stata promossa da “Anonymous for the Voiceless” un'organizzazione specializzata in diritti degli animali e in attivismo stradale, nata nel 2016 in Australia e presente in oltre 800 città nel mondo, assume una posizione abolizionista nei confronti dello sfruttamento animale. Gli organizzatori hanno già fatto sapere che nei prossimi mesi si terranno - nelle strade del centro del capoluogo perugino - una serie di eventi per continuare l’opera di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini.