LA LETTERA "Catapultati all'inferno dopo la leucemia, ma al Reparto di Ematologia di Perugia non ci hanno lasciati soli"
A volte succede: d’un tratto ti ritrovi catapultato all’inferno. Ed è in quei momenti in cui potersi rivolgere a qualcuno che ti aiuti diventa veramente importante. Più di un mese fa,mi è successo esattamente questo: diagnosi di leucemia acuta per uno dei membri della mia famiglia. Scrivo questa lettera al Direttore per condividere l'esperienza all’interno del Reparto di Ematologia del Silvestrini, a Perugia. Quello che ho trovato, giorno dopo giorno, non è stato solo un livello di competenza medica e professionale elevatissimo, a partire dall'attenzione del prof. Ballanti, dalla splendida serietà della caposala Annalisa Billera e tutto il personale del reparto.
Non è stato solo una struttura dotata di tutte le tecnologie e le attrezzature necessarie a minimizzare l’impatto su una persona di 87 anni di un ricovero in una stanza sigillata. Ma anche, e sopratutto, ho potuto toccare con mano, quotidianamente, giorno dopo giorno, un’enorme disponibilità umana, nei confronti del paziente ed anche di noi familiari. Ho visto, giorno dopo giorno, ognuno dei molti lavoratori del Reparto (e di questo non dovremmo dimenticarci: orgoglio e rispetto di questo termine) dare sé stesso per alleviare le sofferenze del mio familiare. Vorrei rivolgere un ringraziamento, pubblico ed esplicito, a tutto il personale di Ematologia del Silvestrini. In un tempo dove è di moda fare di ogni erba un fascio, credo che sia importante far sapere che ci sono realtà dove le persone lavorano avendo ben presente il senso di ciò che fanno e lo fanno al meglio.