LA CURIOSITA' | NEOWISE, ovvero la cometa dell'estate: il grande giorno per vederla al suo massimo splendore
Sembra confermare tutte le aspettative questa bella cometa estiva. Grande circa 5 km è sopravvissuta al passaggio ravvicinato con il Sole lo scorso 3 luglio senza frammentarsi e il prossimo rendez-vous è per il 23 luglio quando sarà alla minima distanza dalla Terra (circa 103 milioni di km). Questo ammasso di roccia, ghiaccio e metalli sembra essere un residuo della nube primordiale che circa 4,6 miliardi di anni fa ha formato il nostro Sistema Solare ed è anche per questo che l'oggetto risulta interessante da studiare. A differenza di tante altre comete che possiamo osservare con i telescopi durante l'anno, la C/2020 F3 NEOWISE sta dando spettacolo nel cielo all'alba e da alcuni giorni se ne può godere anche al tramonto.
Scoperta lo scorso 27 marzo da un team di astronomi con il telescopio spaziale NEOWISE, secondo le ultime stime dovrebbe tornare a farci visita (si fa per dire) tra circa 6-7000 anni. Se siete insonni o mattinieri, potete provare a trovarla con un piccolo binocolo verso l'orizzonte nord intorno alle 4:30 del mattino oppure al tramonto verso nord-ovest dopo le 21:00. Ovviamente si mostra nel suo massimo splendore sotto i cieli di montagna non inquinanti dalle luci, dove si può ammirare ad occhio nudo. Un nostro amico astrofilo, Federico Pelliccia, è andato in quota ad immortalarla.
Dalla foto possiamo notare benissimo la doppia coda (blu quella di ioni e giallo-bianca quella di polveri). Nell'antichità molti popoli interpretavano le comete come portatrici di nefasti presagi, oggi la comunità scientifica attribuisce loro un ruolo fondamentale per la nascita della vita sulla Terra. In questi giorni la cometa sarà visibile bassa nell'orizzonte di nord-est verso le 04:30 del mattino tra le ultime due stelle del Grande Carro e sotto Capella, una stella molto luminosa della costellazione dell'Auriga. Al tramonto possiamo osservarla partendo da alpha Ursa Major (Dubhe) la stella del Grande Carro e scendere quasi in verticale con il binocolo.