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Natale in isolamento, i rischi psicologici e sociali da considerare e 10 consigli per superarli

Sarà un Natale difficile per molte persone, che rimarranno sole o lontane dai propri cari; ecco qualche consiglio dalla psicologa per non lasciarci vincere dalla tristezza

Sarà un Natale diverso, non possiamo negarlo. Saremo costretti, per tutelare la nostra salute e quella delle persone care, a rinunciare a pranzi e cene natalizi da condividere con amici e parenti. Inevitabimente, l'aria di festa non si sentirà, o sarà comunque tutto molto più contenuto e austero.

Come sappiamo, infatti, i decreti governativi in vista delle feste natalizie costringeranno le persone a non spostarsi per raggiungere le famiglie di origine, a evitare contatti ristretti con i parenti, specialmente quelli più anziani e quindi potenziali vittime del Covid.

Ma questa necessaria prudenza, che prezzo avrà? Non siamo fatti a una sola dimensione, sacrosanta la cautela per tutelare il sommo bene della salute, ma come ci sentiremo a lasciare soli i nostri nonni, genitori, zii nel giorno che per eccellenza si passa "con i tuoi", il Natale? Che faccia faranno i nostri figli che nel giorno più emozionante dello scambio dei regali, non potranno abbacciare i nonni? Quante persone rimarranno sole in casa, senza vedere nessuno?

Abbiamo parlato di tutto questo con la psicologa e psicoterapeuta Maria Luisa Tiberini, che ci ha spiegato come le conseguenze di quanto si profila saranno inevitabili: "Un Natale in isolamento comporteà una maggiore tristezza e depressione per alune persone, altre forse sono abituate alla solitudine, anzi paradossalmente condividendo forzatamente questa condizione di isolamento con il resto del mondo, si sentiranno meno sole o sfortunate. Indubbiamente, ogni famiglia e persona porterà con sé uno stress derivante dalla situazione".

Come sopravvivere, allora a un periodo natalizio che si profila con certezza più triste?

"Innanzitutto - afferma la psicologa - questa può essere l'occasione per vivere il Natale il modo meno consumistico, anche perché inevitabilmente molte persone subiranno delle ristrettezze economiche; ma può essere l'occasione per rinsaldare relazioni e legami, magari facendo una videochiamata ad amici e parenti, a quella persone che volevamo chiamare da tanto e non c'è mai stato il tempo per farlo... Senza trascurare il fatto che ci saranno persone (specialmente alcuni anziani) che non avrnano neanche questa possibilità, magari perché non dotati di tecnologie. Un piccolo gesto di vicinanza a quel vicino di casa che abita tutto l'anno da solo e magari non ha partenti, può fare bene a lui e a chi lo compie".

Alcuni consigli pratici per vivere il Natale 2020 (specie se si è soli)

La psicoterapeuta Maria Luisa Tiberini ci dà alcuni consigli per affrontare le feste natalizie se si è costretti a stare da soli o a rinunciare al resto della famiglia:

1. Non lasciarsi scoraggiare dalla tristezza, che va affrontata anche se viene da pensare a giorni migliori, anche se così non sembra un giorno di festa;

2. È importante prendersi cura della propria persona, cambiarsi d'abito e indossare qualcosa di speciale anche se si starà da soli; 

3. Apparecchiare la tavola comunque, magari con una tovaglia speciale, o mettendo comunque un piccolo segno che faccia festa: può bastare una candela accesa, una stellina colorata, i disegni dei nipoti o i biglietti degli amici;

4. Ascoltare qualche cosa di bello in televisione o in radio, tipo: preghiere, musica, spettacoli gradevoli;

5. Leggere un libro che ci piace;

6. Chiamare amici e o parenti al telefono o in video chiamata;

7. Capire se ci sono iniziative come numeri verdi dedicati all’ascolto psicologico;

8. Riallaciare relazioni con il vicinato con piccoli regali, tipo dolcetti o pensierini;

9. Incontrare persone (per quello che è possibile), anche semplici visite "dal portone di casa";

10.Contattare associazioni di volontariato e di beneficienza per fare e ricevere gesti di solidarietà.

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