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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Giornata internazionale del selfie, addio al narcisismo digitale: arriva sui social la bellezza senza filtri

Vediamo le nuove tendenze e i risvolti socio-psicologici del selfie con l’aiuto di una psicologa, la Dottoressa Ilaria Merici, in un'indagine condotta da Cheerz

Il tema dell'accettazione del proprio corpo è da sempre argomento spinoso, non solo per gli adolescenti (e in particolare per le ragazze), ma anche per gli adulti. Amare come siamo fatti, con i nostri pregi e anche difetti, non è sempre semplice. Ecco perché scattare e postare un selfie può significare davvero tanto: può voler dire mettersi totalmente a nudo davanti a una vastissima community di utenti, accettandone le conseguenze, e a volte addirittura pagandone il prezzo, tra cui il fatto che a volte si mostra ciò che in realtà non si è, ma si vorrebbe essere. 

In occasione della Giornata internazionale del selfie il 21 giugno Cheerz, azienda che opera nel segmento della stampa per fotografia digitale e ideatrice di un metodo smart per rendere tangibili le proprie immagini preferite, ha chiesto a Ilaria Merici, Psicologa e Psicoterapeuta a Milano, di spiegarne i risvolti socio-psicologici al fine di normalizzare l’idea che è giusto non apparire sempre in splendida forma nelle foto, che va bene diffondere un po’ di verità attraverso un social. 

Selfie dysmorphia: che cos’è e perchè evitarla

Viviamo in una società dove l'immagine delle persone conta spesso più dell'essenza; dove le proiezioni di noi stessi sono sempre più costruite, dove la realtà combatte con la finzione continuamente. Si parla di “selfie dysmorphia”, un concetto opposto alla “body positivity”, che significa l’avere una percezione distorta di sè per via dell’abuso di filtri e fotoritocco nel farsi i selfie in modo ossessivo. 

“Il selfie è un po’ lo specchio della società - sostiene Ilaria Merici, Psicologa e Psicoterapeuta a Milano - cerchiamo di rappresentare noi stessi al meglio nel contesto sociale attuale, in cui il successo personale viene definito da un’immagine e dalle interazioni social che ne derivano”. 

I selfie “al naturale”

Siamo fortemente influenzati da chi ha maggiore impatto sui social, dunque le star della musica o del cinema e, naturalmente, le influencer. In effetti è proprio da loro che dovrebbe arrivare il buon esempio. Le generazioni più giovani in particolare tendono inevitabilmente a prendere ispirazione dalle persone che seguono sui propri canali e, in base ai trend del momento, stabiliscono alcune macro-caratteristiche da emulare e, nel lungo periodo, capire chi e come essere da adulti.

Tuttavia, non sempre è una cosa da deplorare il voler apparire su un social network. Negli ultimi tempi, ad esempio, sta dilagando un nuovo trend che implica il mostrarsi totalmente al naturale e in modo del tutto trasparente, un vero e proprio movimento #nomakeup che sta abbattendo le regole di perfezione imposte dalla società e a cui aderiscono sempre più utenti, a partire dalle celebrities e dai personaggi pubblici come influencer e YouTuber.

“Essere naturali, spontanei e a volte un po’ ‘sfatti’ sui social può diventare la normalità, perchè non siamo soli, non dobbiamo solo vedere la perfezione e questo ci spinge a farci domande che non dovremmo, a imporci delle regole che non esistono, ad accettarci solo se è la società a farlo per prima. La verità è che i social possono essere uno strumento utile se usato con il giusto peso: è incoraggiante sapere che sempre di più la filosofia di un autoscatto fatto e pubblicato con impulso, senza pensarci, sia sempre più diffusa al giorno d’oggi. Siamo sicuramente sulla giusta strada” prosegue la Dottoressa Merici. 

Guardare il mondo e se stessi da altre prospettive

Il selfie non deve dunque necessariamente essere ricondotto a un idea di narcisismo, ma in positivo è una forma di accettazione e una legittima volontà di “urlare” al mondo che esistiamo. 

Oltre a questo, il selfie può diventare un prezioso strumento per aiutarci a guardare noi stessi e il mondo da altre angolazioni: ognuno, attraverso una semplice foto, ritrae un tipo di personalità, abitudini, passioni e gusti personali. Osservando le immagini altrui abbiamo come la possibilità di capire un po’ di più gli altri, noi stessi ma soprattutto la storia che ci vogliono raccontare gli altri. 

“Sta tutto nell’accettarsi e nel sentirsi liberi, emotivamente parlando. Dopo anni di utilizzo compulsivo dei social network dovremmo aver imparato che ciò che vediamo su Instagram, o su TikTok, o su qualsivoglia social esistente, difficilmente rappresenta la realtà. Perché non iniziare a preoccuparsi di meno e a diffondere messaggi positivi anche con una semplice foto? il potere dei social network è ancora grande e di impatto sulla vita di tutti, credo sia tempo di dare spazio a forme di ‘esibizionismo mediatico’ che siano positive e vantaggiose per tutti” conclude Ilaria Merici.

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