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Equità nel lavoro e possibilità di carriera per le donne sono ancora un miraggio, ma la tendenza può cambiare

La Fondazione Libellula è promotrice nelle aziende di un movimento culturale basato sul rispetto e l'equità, nel rispetto di tutti i lavoratori e le lavoratrici

Equità ed empowerment femminile sui luoghi di lavoro sembrano ancora una conquista lontana da ottenere. Secondo un'indagine di Fondazione Libellula - la Fondazione di Zeta Service - su 4000 donne lavoratrici, il 55% ha subito molestie o discriminazioni, il 68% ha visto la carriera ostacolata dalla maternità. 

Quetsi i numeri presentati durante un evento svoltosi a Milano lo scorso 26 Maggio al Magna Pars con oltre 300 persone: il 55% delle donne ha sperimentato una situazione di molestia, discriminazione o stereotipo nel contesto lavorativo; il 53% delle lavoratrici è stata oggetto di battute sessiste o volgari sul lavoro; il 68% ha visto rallentare il percorso di crescita, o quello di altre donne, a causa della maternità; il 41% ritiene difficile parlare della maternità e dell’attesa di un figlio al lavoro; il 62% dichiara di essere considerata aggressiva se si mostra ambiziosa o assertiva; il 59% è vittima sul lavoro di allusioni e osservazione estetiche, a volte o spesso; il 22% ha subito, a volte o spesso, contatti fisici indesiderati; il 58% non agisce efficacemente e/o sempre di fronte a una molestia subita; il 46% non ha mai chiesto un aumento della retribuzione; solo il 20% ritiene che le aziende abbiano un’alta attenzione per le tematiche di genere; il 44% non ritiene che i/le manager siano esempi positivi di equità di genere; il 52% non sa se una donna vittima di violenza potrebbe ricevere aiuto e parlarne in azienda. 

Un carosello di percentuali ed esperienze allarmanti conclusosi però con un momento di riflessione sull’importanza della consapevolezza e della conoscenza su alcuni aspetti positivi, ovvero ciò che emerge nelle aziende che con Fondazione Libellula lavorano ogni giorno sulla discriminazione di genere e sulla costruzione di ambienti di lavoro equi, attenti e rispettosi.

Le notizie positive giungono infatti da quanto accade all’interno delle aziende del Network Libellula, ovvero quando è attivo un lavoro su un piano culturale: le posizioni di leadership sono più distribuite tra i generi, diminuisce la percezione di una diversa velocità di carriera tra uomini e donne, l’idea che una donna faccia carriera per aspetti seduttivi cala in modo netto, il linguaggio migliora ed è più attento alla dimensione del genere, cade il tabù della genitorialità e maternità, il linguaggio è più attento alla dimensione di genere, l’azienda è percepita come più attenta alle tematiche di genere.

A conclusione del meeting milanese così è intervenuta Debora Moretti, board member di Zeta Service: “Nel 2017 il Progetto Libellula era solo un’iniziativa ambiziosa, oggi siamo un vero e proprio movimento culturale. Per questo ringrazio di cuore tutte le aziende che hanno creduto che insieme si possa portare un cambiamento. Sono davvero tante le aziende Libellula e sono felice che oggi anche altre aziende abbiano accettato il nostro invito e mi auguro che dopo quello che hanno ascoltato siano pronte ad unirsi al nostro network. Ringrazio Zeta Service perché ha sempre creduto in noi e in questo grande progetto”.

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