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Cambia la Messa, da oggi in vigore il nuovo messale CEI

Tra le novità più grosse il cambiamento nella preghiera del Padre Nostro; il liturgista don Francesco Verzini ci spiega tutte le nuove formule da utilizzare

A partire da domenica 29 novembre 2020, la celebrazione della Messa per i fedeli cattolici non sarà più come prima. Nel senso che con l'inizio dell'Avvento entrerà in vigore in quasi tutte le diocesi italiane il nuovo Messale CEI (tutte si dovranno comunque adeguare entro Pasqua 2021).

Tra le novità più evidenti, la modifica del versetto del Padre Nostro "non indurci in tentazione", che viene tradotto adesso con "non abbandonarci alla tentazione". Dopo anni di dibattiti, la Conferenza Episcopale Italiana ha, su forte sollecitazione di papa Francesco, scelto la traduzione che più si avvicina al testo originale in greco antico. La nuova versione è già stata introdotta da altre conferenze episcopali nelle rispettive lingue.

È stato proprio il cardinale Gualtiero Bassetti a donare la prima copia nel nuovo Messale Romano a papa Francesco nei mesi scorsi.

Novità per la Messa di Natale

In vista del Natale, una delle celebrazioni liturgiche più sentite e partecipate, potrebbe venire adottato un nuovo protocollo. Il Comitato Tecnico Scientifico del Governo, di concerto con la CEI, potrebbe infatti stilare delle indicazioni che rigurdano l'orario, le presenze ammesse, le modalità di azione dei cori le eventuali processioni.

Ancora allo studio, per esempio, il tema dell'orario della Messa di Mezzanotte, con un possibile allungamento del 'coprifuoco' di un'ora o due per la sera del 24 dicembre, in modo da permettere la partecipazione alla funzione religiosa. Non dovrebbero esserci deroghe sul numero degli ingressi, rispettando il numero massimo di quanti possono stare in una chiesa per garantire il distanziamento sociale. Altre indicazioni dovrebbero arrivare circa il numero di persone che possono stare sull'altare e sui cori.

La parola al liturgista

Don Francesco Verzini, sacerdote diocesano specializzato in liturgia e parroco nella parrocchia di Piccione, Fratticiola Selvatica e Ramazzano le Pulci, ci aiuta a introdurci nelle novità introdotte dal nuovo Messale.

"La terza edizione italiana del Messale Romano nasce come traduzione ed arricchimento della terza edizione tipica latina del Messale, che la Santa Sede ha promulgato nel 2002. Un lavoro durato 18 anni e che ha permesso alla Conferenza episcopale italiana di consegnare alle realtà ecclesiali questa nuova edizione del libro liturgico dedicato alla celebrazione eucaristica, il quale potrà essere utilizzato fin dal suo arrivo nelle varie comunità. La Regione Ecclesiastica Umbra ha indicato la prima domenica di Avvento (29 novembre 2020) come momento per iniziare ad utilizzarlo.

Il clero come i fedeli, in un primo momento, dovranno abituarsi ad alcune variazioni che il Messale apporta non alla struttura della celebrazione (che rimane invariata), ma alle formule in esso contenute come, ad esempio, il Confesso, il Gloria, il Padre Nostro.

Le modifiche introdotte

Il "Confesso" ha adottato un linguaggio più inclusivo, non più “Confesso a Dio onnipotente a voi fratelli…”, ma “Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli e sorelle”.

Nel Gloria non si reciterà o canterà più “e pace in terra agli uomini di buona volontà”, ma “e pace in terra agli uomini, amati dal Signore”.

Nella Preghiera del Signore non diremo più “e non indurci in tentazione”, ma “non abbandonarci alla tentazione”. "Questa nuova traduzione - sottolinea don Verzini - come tutte le altre variazioni di traduzione rispetto al precedente Messale italiano (1983), utilizzando un linguaggio adatto ai fedeli italiani, cerca di essere coerente al senso del testo in lingua originale, senza perdere di dignità e di qualità letteraria. Chiaramente, questa nuova edizione non è solo una traduzione dal latino all’italiano, ma riporta anche diversi arricchimenti di testi per la celebrazione della Messa".

Le iniziative speciali in Diocesi

La Diocesi di Perugia promuove, per spiegare e divulgare le novità della formula celebrativa, due incontri on line su piattaforma Zoom, uno per i laici e uno più "da addetti ai lavori", riservato al clero e ai religiosi.

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