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Il blog di Franco Parlavecchio - Bordello delle bambole, ma quanta tristezza

E’ durato solo dieci giorni quello che è stato definito il bordello delle bambole. Giusto il tempo di tante polemiche, dibattiti infiniti e qualche rapporto surreale

E’ durato solo dieci giorni quello che è stato definito il bordello delle bambole. Giusto il tempo di tante polemiche, dibattiti infiniti e qualche rapporto surreale. Vigili ed Asl hanno fatto irruzione nella struttura (spero che non abbiano trovato clienti…) mettendo i sigilli e la parola fine, almeno per il momento, ad una attività che in poche ore aveva avuto decine di prenotazioni.

Le motivazioni della chiusura risultano piuttosto deboli. Problemi sanitari? Forse… Le otto bambole, tra cui una versione maschile, sono state sequestrate perchè sprovviste di etichette con le indicazioni sui materiali e sul paese di produzione. Ma l’idea che l’attività possa essere considerata come un vero e proprio albergo ad ore mi sembra onestamente una fantasia simile a quella di un rapporto sessuale con una bambola di gomma. Si può considerare un albergo ad ore se incontro un soggetto inanimato? Solo perché pago un’ora per stare in una stanza? Allora lo stesso problema dobbiamo porcelo quando andiamo dal dentista o dall’estetista. In un albergo vanno dichiarati in questura i nome degli avventori, per ragioni di sicurezza; in questo caso sarebbe impossibile garantire la privacy.   Chi vorrebbe dichiarare di andare a letto con una bambola?

A me il problema risulta un altro. L’idea di usufruire del piacere della “compagnia” di una bambola, per di più pagando 80 euro ogni mezz’ora mi mette addosso un senso di tristezza. Con una bambola è tutto molto più semplice, un oggetto non reagisce, non rimane deluso e lo puoi controllare.   I rapporti veri sono più belli, naturalmente complessi, ma quella infinità complessità per qualcuno diventa un ostacolo troppo insormontabile per avere il coraggio di viverli.

Mancano le basi dell’educazione affettiva, tanto da dover ricorrere ad una bambola perché non si è in grado di avere rapporti sani con altri. Si ha paura delle persone, in particolare molti uomini sono terrorizzati dall’avere un confronto normale con una donna. Se ci pensiamo bene i rapporti artificiali con le bambole sono finti come tanti altri rapporti che dovrebbero essere veri.

Sembra l’effetto di una malattia moderna molto diffusa chiamata solitudine. Pur di non restare soli ci accontentiamo di qualcuno, chiunque pur di non sentirsi abbandonati.   Tutti lo sappiamo anche se è difficile ammetterlo. E sono pochi i fortunati che possono raccontare una storia diversa. Se invece questa è solo una perversione allora non riesco a fornire neanche una minima spiegazione perché avrebbe bisogno di un minimo di vivacità. E se proprio hai bisogno di vivere qualche fantasia, forse è meglio lasciar perdere Barbie e chiudere semplicemente gli occhi, il viaggio con la mente è la fantasia migliore che possiamo vivere.

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